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Visualizzazione dei post da giugno, 2010

Parco Padre Pio: il neo assessore ha già imparato la canzone della «coperta corta».

L’assessore alla viabilità, Antonio Distante, ha risposto attraverso mail alla richiesta di intervento per l’area di Parco Padre Pio. In sintesi, ai tre punti della richiesta, l’assessore ha replicato quanto segue: 1. Le strisce pedonali sono in fase di rifacimento 2. Per la segnaletica verticale occorre attendere il reperimento delle risorse e, stando alle parole dell’assessore, i tempi d’attesa non saranno brevi e quindi sarà fatto «appena possibile». 3. Riguardo la presenza delle forze dell’ordine nella fascia serale dalle 18,00 alle 21,00 non è possibile perché (parole testuali) «in alcune situazioni, la coperta è sempre troppo corta, nonostante la buona volontà» Qual è il punto di vista dei cittadini sulla questione? Segue il mio personale punto di vista espresso in una mail di risposta inviata all’Assessore Distante Egregio Assessore Distante, sono anch’io felice che lei apprezzi queste forme di partecipazione e che, sia pur in modo informale e a differenza di taluni persona

Latiano: Lettera al Sindaco per Parco Padre Pio

Parco Padre Pio è il parco in cui ad ogni campagna elettorale il PDL di Latiano organizza la “Festa dei Bambini”. Puntualmente a fine campagna elettorale il parco sprofonda nell’indifferenza sia del partito di Berlusconi sia di tutti gli altri partiti. Visto il risultato alle ultime elezioni comunali del PDL, una mente ingenua e semplice penserebbe che il santo non abbia più gradito che si usasse un parco dedicato a lui per le solite vuote promesse elettorali. Comunque smettiamola di occuparci di politica e occupiamoci dei rischi a cui sono esposti i numerosissimi bambini ma anche le tante mamme ed i tanti papà che frequentano Parco Padre Pio, dove

Ti la capu nfitesci lu pesci

Qualche giorno addietro un mio amico insegnante mi raccontava un fatto curioso quanto negativo accorsogli. Durante un esame scritto, dove lui era membro di commissione, gli studenti, appartenenti a diversi insegnanti, furono sistemati nell’aula in gruppi secondo l’insegnante di appartenenza. Successe che, a fine esame, con la correzione dei compiti, gli studenti di un certo insegnante subirono il più alto tasso di bocciatura. Questi, avuto il risultato negativo, sono andati dritti dal mio amico lamentando di essere stati discriminati perché fatti sedere ai tavoli posti davanti alla cattedra e perciò non avevano potuto –così come si dice in gergo scolastico- “copiare”, cioè usare gli stratagemmi che permettono di superare l’esame senza studiare. La vicenda, se si esclude la sfacciataggine e l’impudenza di andare anche a lamentarsi al professore, ha una sua logica che è invece assai diffusa nel mondo studentesco, tanto che per taluni negargli l’uso di “foglietti a fisarmonica” o di fare

I disabili? Secondo Tremonti bloccano la competitività.

Pubblico integralmente la lettera di Luigi Spagnolo apparsa ieri su Repubblica. La delicatezza della questione merita una profonda riflessione da parte di noi tutti che sempre meno siamo informati su certe ignobili dichiarazioni di uomini di governo. Vorrei, infine, sottolineare la pericolosità di certe affermazioni specialmente quando queste si “fanno sposare” con teorie economiche. Come giovane disabile che studia, lavora (sono un dottorando in ingegneria informatica) e paga le tasse, trovo sorprendente ed offensivo che il Ministro delle finanze consideri i 2.700.000 disabili italiani un “ blocco per il sistema produttivo ” . Pensavo che una cosa del genere la pensassero solo i nazisti, i fascisti e quegli Spartani che buttavano i bimbi menomati dalla rupi! Oppure crede, il signor Ministro, che siamo tutti privilegiati perché percepiamo un misero assegno dallo Stato, e che in realtà non meriteremmo nulla e dovremmo piuttosto arrangiarci da soli (come in realtà già facciamo, visto