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Visualizzazione dei post da febbraio, 2016

Una nuova richiesta per sapere se Latiano vuol essere Re.A.Dy

  G entile Presidente e gentili membri della Consulta servizi sociali e pari opportunità, il 5 novembre scorso ho scritto al Sindaco di Latiano , agli assessori e ai consiglieri tutti una missiva in cui chiedevo di considerare la possibilità di aderire – attraverso un passaggio in Consiglio comunale - alla “Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni Anti Discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere” (Re.A.Dy). Nonostante in capo al sindaco corre l’obbligo di risposta alle istanza dei cittadini entro un massimo di 60 giorni (art. 52 dello Statuto comunale), la mia richiesta non ha mai ricevuto risposta né dal sindaco, né dagli assessori e tantomeno dai consiglieri comunali. Stando a quanto attesta l’art.56 del succitato statuto (“il Comune assicura la partecipazione dei cittadini e delle associazioni di cui all'art. 54 attraverso le consulte ed il Forum cittadino”), ho ritenuto opportuno scrivere a codesta consulta per riproporre quanto gli organi pol

VIVERE A LATIANO TRA "PIAZZE PULITE" E CULACCHI

Un vecchio culacchio (racconto popolare) latianese racconta di un ciabattino di Torre Santa Susanna che in un periodo di crisi, decise di emigrare a Francavilla Fontana in cerca di un lavoro. A quei tempi, si sa, la gente si trasferiva spesso a piedi, così anche il nostro ciabattino, talmente povero da non possedere neanche una bicicletta, toccò la sorte di procedere “ ncavaddu alla strata ”. Giunto nelle campagne poste al confine tra Oria e Francavilla avvertì la furia corporale di un bisognino. Ben nascosto dietro un piticone (tronco enorme) d’ulivo cercò di liberarsi del fardello che tanto gli tormentava la panza. Non aveva ancora finito di ingrassare la terra, quando avvertì il rumore –quasi minaccioso - di uno sciarabballo (calesse per trasporto persone) che si avvicinava. Da dietro l’enorme tronco vide un cavallo che trainava lo sciarabballo condotto da un signore con accanto una signora. Intanto la carrozza aveva imboccato proprio il carisciulu (viottolo di terra battuta)