Gentile
Presidente e gentili membri della Consulta servizi sociali e pari opportunità,
il
5 novembre scorso ho scritto al Sindaco di Latiano, agli assessori e ai
consiglieri tutti una missiva in cui chiedevo di considerare la possibilità di
aderire – attraverso un passaggio in Consiglio comunale - alla “Rete Nazionale
delle Pubbliche Amministrazioni Anti Discriminazioni per orientamento sessuale
e identità di genere” (Re.A.Dy). Nonostante in capo al sindaco corre l’obbligo
di risposta alle istanza dei cittadini entro un massimo di 60 giorni (art. 52
dello Statuto comunale), la mia richiesta non ha mai ricevuto risposta né dal
sindaco, né dagli assessori e tantomeno dai consiglieri comunali.
Stando a quanto attesta l’art.56 del succitato statuto
(“il Comune assicura la partecipazione dei cittadini e delle associazioni di
cui all'art. 54 attraverso le consulte ed il Forum cittadino”), ho ritenuto
opportuno scrivere a codesta consulta per riproporre quanto gli organi
politico-amministrativi hanno invece eluso.
Re.A.DY è l’acronimo di “Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni Anti Discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere”. Sul documento di presentazione della Rete si legge che «diverse amministrazioni locali e regionali hanno avviato politiche per favorire l’inclusione sociale delle cittadine e dei cittadini LGBT (persone lesbiche, gay, bisessuali e transessuali/transgender), sviluppando azioni e promuovendo atti e provvedimenti amministrativi per contrastare le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere»; pertanto «Risulta essenziale l’azione delle Pubbliche Amministrazioni per promuovere, sul piano locale, politiche che sappiano rispondere ai bisogni delle persone LGBT, contribuendo a migliorarne la qualità della vita e creando un clima sociale di rispetto e di confronto libero da pregiudizi». All’appello di Re.A.DY ha risposto anche la nostra regione che ha approvato la “Adesione della Regione Puglia alla Rete nazionale delle pubbliche amministrazioni anti discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere Re.a.dy”. Assai significative sono state le parole del Presidente Emiliano che ha voluto dedicare “questa adesione a tutte le persone vittime di omofobia e transfobia e in particolare alle vittime pugliesi di ogni forma di violenza e discriminazione, in nome di Antonio Intellicato”, ricordando che "questo è solo il primo passo di un percorso che spero contribuisca a rendere la nostra regione sempre più inclusiva”.
Re.A.DY è l’acronimo di “Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni Anti Discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere”. Sul documento di presentazione della Rete si legge che «diverse amministrazioni locali e regionali hanno avviato politiche per favorire l’inclusione sociale delle cittadine e dei cittadini LGBT (persone lesbiche, gay, bisessuali e transessuali/transgender), sviluppando azioni e promuovendo atti e provvedimenti amministrativi per contrastare le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere»; pertanto «Risulta essenziale l’azione delle Pubbliche Amministrazioni per promuovere, sul piano locale, politiche che sappiano rispondere ai bisogni delle persone LGBT, contribuendo a migliorarne la qualità della vita e creando un clima sociale di rispetto e di confronto libero da pregiudizi». All’appello di Re.A.DY ha risposto anche la nostra regione che ha approvato la “Adesione della Regione Puglia alla Rete nazionale delle pubbliche amministrazioni anti discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere Re.a.dy”. Assai significative sono state le parole del Presidente Emiliano che ha voluto dedicare “questa adesione a tutte le persone vittime di omofobia e transfobia e in particolare alle vittime pugliesi di ogni forma di violenza e discriminazione, in nome di Antonio Intellicato”, ricordando che "questo è solo il primo passo di un percorso che spero contribuisca a rendere la nostra regione sempre più inclusiva”.
Sul percorso iniziato dal Presidente della Regione mi
permetto di evidenziare alla Consulta servizi sociali e pari opportunità la
possibilità per la nostra città di segnare un’importante meta di protezione
delle persone da discriminazione, aderendo alla “Rete Nazionale delle Pubbliche
Amministrazioni Anti Discriminazioni per orientamento sessuale e identità di
genere”.
Concludo - quest’ulteriore richiesta agli organi municipali di partecipazione - citando un pensiero di Jacques Maritain che riguardo la tolleranza ebbe a dire che “quest'ultima non va intesa come sopportazione del diverso (dietro a cui si cela l'integralismo) né come indifferenza (che approda allo scetticismo), ma come dialogo che si realizzi nell' amicizia civile, cioè nel confronto, nella collaborazione e nel rispetto della ‘giustizia intellettuale’.
Concludo - quest’ulteriore richiesta agli organi municipali di partecipazione - citando un pensiero di Jacques Maritain che riguardo la tolleranza ebbe a dire che “quest'ultima non va intesa come sopportazione del diverso (dietro a cui si cela l'integralismo) né come indifferenza (che approda allo scetticismo), ma come dialogo che si realizzi nell' amicizia civile, cioè nel confronto, nella collaborazione e nel rispetto della ‘giustizia intellettuale’.
Cordiali
Saluti
Ernesto Ciccarese
Commenti