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Visualizzazione dei post da giugno, 2009

Latiano, i cittadini di via Scazzeri e via Mustich scrivono al prefetto

Pubblichiamo la lettera con cui i cittadini di via Scazzeri e via Mustich chiedono l’intervento del Prefetto per risolvere l’annoso problema degli allagamenti delle vie in questione. Della vicenda si è anche interessata la Gazzetta del Mezzogiorno nell'edizione del 28 giugno 2009 Ill.mo Signor PREFETTO della Provincia di Brindisi Dott. Domenico CUTTAIA Oggetto: allagamenti delle vie Raffaele Mustich e Caterina Scazzeri (Latiano) Illustre Prefetto, noi sottofirmatari cittadini del Comune di Latiano, residenti in via Raffaele Mustich e via Caterina Scazzeri, ci rivolgiamo a Lei, quale rappresentante dello Stato nella nostra provincia, per chiedere un Suo intervento sulla questione dei ripetuti allagamenti che oramai da anni succedono sulle vie in oggetto. Le foto A1, B1 e C1 si riferiscono all’ultimo allagamento verificatosi nella tarda serata del 20 giugno 2009. Causa dell’ormai annoso e disgraziato fenomeno è stata la chiusura del canale di Vico Foscolo (foto A) e la costruzione de

LA POLITICA TRA FAVOLA E SPAZZATURA

C’era una volta, in un posto molto lontano, un paese che si chiamava Lavriano. In questo paese, come in tutti i paesi avvenivano una volta l’anno le votazioni per scegliere i fattori delle masserie. Allora tanti partiti grandi e piccoli (P.D.P., P.D.F. S.C.) presentavano i loro candidati e tra questi vi era pure l’L.D.F. (Lavriano dei Favori), un partito che non voleva tutti quei fattori che avevano rubato le mele alla povera gente. Il capo locale di questo partito era il Gran Segretatore e aveva per consigliere il grande Memada detto il “maiale”. Memada aveva due amici, Di Ponza detto il “Lupo” e Papola detto “l’usignolo”. Tutti e tre tanto tempo fa furono chiamati dalle guardie perché erano indiziati come fattori che avevano rubato le mele alla povera gente. Solo a Memada, detto il “maiale”, non trovarono mele (forse perché se l’era mangiate tutte), mentre al lupo e all’usignolo toccò andare al «fresco». Ora si dovevano fare le elezioni e i quattro: il gran Segretatore, il maiale,