Pubblico integralmente la lettera di Luigi Spagnolo apparsa ieri su Repubblica. La delicatezza della questione merita una profonda riflessione da parte di noi tutti che sempre meno siamo informati su certe ignobili dichiarazioni di uomini di governo.
Vorrei, infine, sottolineare la pericolosità di certe affermazioni specialmente quando queste si “fanno sposare” con teorie economiche.
Come giovane disabile che studia, lavora (sono un dottorando in ingegneria informatica) e paga le tasse, trovo sorprendente ed offensivo che il Ministro delle finanze consideri i 2.700.000 disabili italiani un “blocco per il sistema produttivo” .
Pensavo che una cosa del genere la pensassero solo i nazisti, i fascisti e quegli Spartani che buttavano i bimbi menomati dalla rupi! Oppure crede, il signor Ministro, che siamo tutti privilegiati perché percepiamo un misero assegno dallo Stato, e che in realtà non meriteremmo nulla e dovremmo piuttosto arrangiarci da soli (come in realtà già facciamo, visto che i sussidi certo non riescono a coprire tutte le numerose spese aggiuntive che un disabile deve sostenere nel quotidiano)? La realtà è che un governo incapace
di dare competitività al Paese, che non sa o meglio non vuole colpire i veri privilegiati (gli evasori, le corporazioni, i corrotti e i corruttori, i manager dai lauti stipendi, chi vive di rendite finanziare e paga meno tasse di chi lavora), cerca di mantenere il consenso dell’opinione pubblica diffondendo paure e criminalizzando certe “categorie”. Era toccato agli immigrati, ai dipendenti statali, agli insegnanti, ai meridionali. Ora tocca ai disabili. La verità è che questo Paese sarà competitivo anche con 2.700.000 disabili se e solo se saranno concessi a quei disabili rispetto e pari opportunità.
di dare competitività al Paese, che non sa o meglio non vuole colpire i veri privilegiati (gli evasori, le corporazioni, i corrotti e i corruttori, i manager dai lauti stipendi, chi vive di rendite finanziare e paga meno tasse di chi lavora), cerca di mantenere il consenso dell’opinione pubblica diffondendo paure e criminalizzando certe “categorie”. Era toccato agli immigrati, ai dipendenti statali, agli insegnanti, ai meridionali. Ora tocca ai disabili. La verità è che questo Paese sarà competitivo anche con 2.700.000 disabili se e solo se saranno concessi a quei disabili rispetto e pari opportunità.
Il vero handicap per l’Italia è piuttosto avere ministri come l’on. Tremonti!
Dubito che noi disabili avremo mai le scuse dall’on. Tremonti o dal suo ufficio stampa, ma credo sia doveroso manifestare comunque il proprio sconcerto. Spero che la stampa (a cui invio per conoscenza questa lettera) contribuisca a denunciare l’assurdità e la pericolosità di certe affermazioni.
Distinti saluti
Luigi Spagnolo
Luigi Spagnolo
Commenti