«àsiti sùbbutu e caca ddo uei
(Svegliati di buonora e fai i tuoi bisogni dove ne hai voglia)» è un (oramai)
dimenticato proverbio che attiene ad una antica ed assai comune pratica
giornaliera dei tanti che in passato vivevano in campagna, da cui la saggezza
popolare ne ha ricavato un importante insegnamento. Dal punto di vista
letterale la massima narra del costume, dettato principalmente dalla povertà,
dei contadini di espletare i propri bisogni fisiologici in aperta campagna,
magari nascondendosi per pudore dietro ad un grosso albero, facendo attenzione
che lo stesso luogo non fosse stato già usato dagli altri per il medesimo
scopo. Pertanto, l’antico detto – nel suo significato prettamente letterale -
consigliava ai contadini di svegliarsi presto, magari prima dell’aurora, poiché
il buio avrebbe sostenuto il loro senso del pudore coprendo la nudità delle
parti intime e, nello stesso tempo, i mattinieri avrebbero giocato d’anticipo
sugli altri numerosi componenti della famiglia, evitando così spiacevoli e maleodoranti
pestate. La morale che gli antichi ne
traevano da questo episodio quotidiano consisteva in una sorta di invito a
giocare d’anticipo nelle scelte da farsi, in modo da evitare anche spiacevoli
inconvenienti.
Tralasciamo
la campagna dei contadini per rivolgere l’attenzione ad una campagna d’altro
genere, la campagna elettorale. Ebbene, a quasi un anno e mezzo dalle prossime
elezioni per eleggere il prossimo sindaco e consiglio latianese, sono già scesi
in campo i primi candidati. Si tratta dell’ex assessore Tommaso Cavallo che ha
annunciato la sua candidatura a sindaco scrivendo di una strana forza a lui
nota, verso la quale ci esorta a porre una certa attenzione: «occhio, perché è
una valanga che non si ferma più». Da un’altra parte del campo (elettorale) è
sceso Domenico Ble che per abilità o forse perché non aveva nulla da dirci,
oltre alla volontà di occupare un suo spazio elettorale, è stato – nel suo
messaggio - assai più vago e povero di parole (e contenuti) del Cavallo.
Nonostante ciò, dalla parte del Ble si è schierato il Movimento Amici per
Latiano che, per mano del presidente Vincenzo Parabita, di fronte «alla
rassegnazione di una comunità a non avere una classe politica attenta alle
necessità della città» dice al Ble «che
c’è sempre una occasione» (forse anche per qualcuno di loro!).
Non si sanno le ragioni di questo
scendere in campo così alla svelta dei tre; e non è altresì chiaro se questi
primi candidati abbiano occupato uno spazio elettorale perché spinti da un
(quasi) bisogno fisiologico o dall’osservanza della saggezza popolare espressa
dal proverbio anzidetto. Sta di fatto che nel campo della politica “cagare”
parole è un esercizio assai leggero e, ai suoi attori a differenza dei
contadini, l’assenza di pudore non fa
temere la luce. Perciò, carissimi e per nulla nuovi “salvatori della patria”,
fate molta attenzione a dove mettete i piedi perché, in questo vostro
svegliarvi di buonora per correre in aperta campagna elettorale, potreste
incappare in “maleodoranti pestate”, poco visibili al buio, lasciate dagli
altri o da voi stessi.
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