Passa ai contenuti principali

LATIANO, ACCORPAMENTO DELLA SCUOLA SECONDARIA: QUANDO I GRANDI DANNO I NUMERI


Se vi ho narrato tutti questi particolari sull’asteroide B612 e se vi ho detto il suo numero, è perché gli adulti amano le cifre. Quando gli raccontate di un nuovo amico, mai si interessano dell’essenziale. Non si chiedono mai: «qual è il tono della sua voce? Quali sono i suoi giochi preferiti? Colleziona farfalle?».
Invece vogliono sapere: «che età ha? Quanti fratelli? Quanto pesa? Quanto guadagna suo padre?» [...] Sono fatti così. Non c’è da arrabbiarsi. I bambini devono essere indulgenti con i grandi.Il Piccolo Principe, Antoine de Saint-Exupéry

Il passo del Piccolo Principe mi è tornato in mente ieri sera, quando su facebook, sono state pubblicate le lastrine del power point che la dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo di Latiano, prof. Ornella Manco, ha usato per spiegare ai genitori le ragioni della proposta deliberata per l’accorpamento delle due scuole secondarie. Cosa ci sta su queste lastrine? Numeri! Numeri che rappresentano, numeri che spiegano, numeri che ritraggono, …numeri che però non convincono. Non convincono innanzitutto perché sono «parziali», nel duplice senso che sono incompleti e decisamente di parte; solo per questo motivo i numeri sciorinati durante l’assemblea con i genitori non riuscirebbero a tenere a galla alcuna ragione su quanto il Consiglio di Istituto ha deciso di approvare. D’altronde è risaputo che “dare i numeri” non sempre è un esercizio di razionalità che porta ad avere ragione, anzi nel gergo popolare si associa al concetto di dire stupidaggini. Ma questa precisazione, nel nostro discorso, ci serve solo per sottolineare che anche i numeri sono, talvolta, inaffidabili.
Ma i numeri, che ieri ha dato la dirigente scolastica, indicano, invece, una deriva assai pericolosa: la burocratizzazione della scuola. Il modo con cui ha agito la dirigente, in questa (a mio avviso) poco nobile azione, mette in evidenza che la scuola ha smesso di essere la sede dell’educazione per essere solo (forse) quella dell’istruzione. È palese che i valori di partecipazione democratica, di cittadinanza sono stati completamente ignorati e la palestra di comunità e socializzazione che la scuola deve essere, in questa occasione, si è trasformata in un ring in cui – come in ogni match – vincerà il più forte o chi più resiste. A questo punto, a mio modesto parere,  la cosa più opportuna da farsi è revocare la deliberazione adottata dal Consiglio di istituto, ristabilire il dialogo tra scuola e genitori, recuperando un clima più sereno in cui affrontare la proposta, solo a questo punto legittima, delle autorità scolastiche. Non rimane che rinnovare ai nostri bambini l’invito, di Antoine de Saint-Exupéry, di non arrabbiarsi e “ di essere indulgenti con i grandi” che con i loro numeri non vedono l’essenziale.

Commenti

Post popolari in questo blog

Latiano: intervista a Said, titolare della macelleria halāl di via Martiri della Libertà

Said è un giovane marocchino di 29 anni. È nato a Loulad nella provincia di Settat, paese dell’entroterra marocchino a circa un centinaio di chilometri da Casablanca. Said proviene da una famiglia di macellai, infatti a Loulad assieme al padre e al fratello gestivano una macelleria. Da circa 11 anni Said si è trasferito in Italia: prima a Perugia dove ha vissuto per circa 9 anni, poi, da circa due anni, a Latiano. Qui ha continuato il suo mestiere originario aprendo una macelleria halāl (حلال). Secondo la cultura islamica (anche quella ebraica prevede qualcosa del genere col cibo Kosher ) il cibo, tra cui la carne, deve essere preparato e consumato secondo le prescrizioni dell’Islam; il termine halāl infatti nelle sue comuni accezioni di lecito , permesso , legittimo ci riporta a prescrizioni religiose

Ti la capu nfitesci lu pesci

Qualche giorno addietro un mio amico insegnante mi raccontava un fatto curioso quanto negativo accorsogli. Durante un esame scritto, dove lui era membro di commissione, gli studenti, appartenenti a diversi insegnanti, furono sistemati nell’aula in gruppi secondo l’insegnante di appartenenza. Successe che, a fine esame, con la correzione dei compiti, gli studenti di un certo insegnante subirono il più alto tasso di bocciatura. Questi, avuto il risultato negativo, sono andati dritti dal mio amico lamentando di essere stati discriminati perché fatti sedere ai tavoli posti davanti alla cattedra e perciò non avevano potuto –così come si dice in gergo scolastico- “copiare”, cioè usare gli stratagemmi che permettono di superare l’esame senza studiare. La vicenda, se si esclude la sfacciataggine e l’impudenza di andare anche a lamentarsi al professore, ha una sua logica che è invece assai diffusa nel mondo studentesco, tanto che per taluni negargli l’uso di “foglietti a fisarmonica” o di fare

Latiano: 'o zappatore (non) si scorda la zona 167

L’amica Cleo osservando certe immagini si domanda…… Chissà perchè il presidente provinciale dei verdi - il concittadino Daniele Massaro - decide di andare a zappare le terre della provincia (vedi foto sopra), quando a Latiano non mancano né la terra nè l`erba da falciare? Sarà per motivi esclusivamente elettorali? Viste le sue doti ormai scoperte e la sensibilità dimostrata per l’ambiente lo invitiamo pertanto a passare un pò del suo tempo nelle aree "eccessivamente verdi" della 167 di Latiano (vedi foto sotto). Estendiamo l’invito alla neonata giunta brindisina di Mimmo Consales a cui in campagna elettorale abbiamo prestato braccia latianesi. "P.S. L'invito è anche esteso a tutti quei politici che si ricordano della zona 167 solo in campagna elettorale"                CLEO