Prendete i sette colori
dell’arcobaleno e le sette note musicali e lasciate che la fantasia di alcune
centinaia di ragazzi e bambini, provenienti da diverse parti del mondo, li
combini estrosamente; ne viene fuori un’alchimia di suoni e colori che, in un
magico carosello, oppone alle brutture dell’umanità dei nostri tempi
l’inebriante bellezza della fratellanza. Nello slancio delle emozioni, un
turbinio di sensazioni colpisce lo spettatore che s’agita e vorrebbe
applaudire, stare insieme a quei ragazzi e bambini festanti, annullarsi nella
magica atmosfera che - nello stesso tempo - è estremamente reale.
Tutto questo è stata, per quanto la povertà del mio lessico riesca ad esprimere, la mia partecipazione al Festival Mondiale di Creatività nella Scuola (GEF) 2016 tenutosi al Teatro Ariston di Sanremo lo scorso fine settimana, che ha visto protagonista il coro Arcobaleno delle Note dell'Istituto Comprensivo di Latiano. I bambini del latianese, superlativamente diretti dalla maestra Sandra Corrado e magistralmente condotti dalla maestra Rosanna Pizzi, nonostante si siano trovati catapultati in una dimensione internazionale, si sono fatti notare ottenendo il primo posto di categoria e vincendo il prestigioso Delfino d’Argento per la migliore esecuzione e arrangiamento della canzone "Nel Sole” di Al Bano.
Seppur da semplice accompagnatore di una delle voci bianche del coro latianese, mi son trovato nel bel mezzo di una sorprendente situazione da annoverare tra le esperienze più ricche di emozioni sinora vissute. Particolarmente toccante è stata la sfilata per il centro storico di Sanremo, tenutasi qualche ora prima della serata finale, dei gruppi partecipanti al Festival. Durante il corteo i ragazzi hanno dato vita ad uno spettacolo unico in cui le bandiere delle diverse nazioni finalmente hanno smesso di dividere e, mischiandosi, seguivano la volontà di chi le reggeva. Così al suono dei tamburelli napoletani danzavano le ragazze slovacche e, vestite in abiti tradizionali, quelle paraguaiane; i turchi e i russi posavano insieme per la foto; i bambini serbi e bosniaci marciavano insieme formando un unico gruppo; lo stesso facevano i ragazzi della Repubblica Ceca, Argentina, Sud Africa e Bolivia; e poi gli israeliani, i cechi, i bielorussi; tutti insieme a “dipingere” e - per qualche attimo – a realizzare un mondo a cui gli adulti dovrebbero ispirarsi.
Commenti