Lettera aperta di Ernesto Ciccarese alla Dirigente Scolastica dell'Istituto Comprensivo Statale di Latiano
Alla Dirigente Scolastica
Istituto Comprensivo Statale di Latiano (BR)
Gentile dirigente,
mi chiamo Ernesto Ciccarese e sono il padre di una delle alunne della
IV A.
Come lei sa domani la sorte deciderà su chi tra gli alunni dovrà lasciare la classe e gli amici, nonostante un
percorso fatto assieme durato oltre tre anni. Ma quest’anno è diverso: dopo un
mese dall’inizio della scuola, noi genitori siamo stati costretti a dire prima
a lei, poi agli insegnanti, e poi nuovamente a lei e per conoscenza alle
autorità di vigilanza sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, che la nuova aula
assegnata era troppo piccola e non rispondeva agli obblighi di legge, oltre a
non aiutare i bambini nell’apprendimento. Solo a questo punto lei si è resa
conto che i genitori avevano ragione e ha usato la legge che noi stessi le
abbiamo indicato; in questo modo ha trovato la soluzione: togliere tre bambini
dalla loro classe, dalle loro piccole ma importanti amicizie, dalle loro
abitudini, dalla loro maestra e spostarli in un’altra. Lei oggi, ad un
mese dall’inizio della scuola, si è accorta che esiste la legge, che gli
ricorda il suo «dovere della vigilanza e della sicurezza»; dovere che quando ha
assegnato l’aula, forse, non sapeva di avere, visto che in quell’aula sino ad
oggi ci sono stati tre bambini in più del previsto. Ebbene domani tre di loro
andranno via, in un'altra quarta o per scelta volontaria o per sorteggio. Un
tempo ai discenti veniva insegnato che la propria “Ignorantia legis non
excusat”, oggi invece i nostri bambini stanno imparando che anche quando
l’«ignorantia legis» non è la loro, non si è esenti da conseguenze. Cosa
succede stasera nelle case di questi bambini? Ci sono bambini che piangono perché
domani non avranno accanto il loro compagno di banco o l’amichetta o amichetto
con cui consumare la merenda durante la ricreazione? Ma questa è la legge e
seppur tardiva arriva e, allora, deve essere rispettata. «L'obbedienza alla
legge che ci si è prescritta è libertà» affermava Jean-Jacques Rousseau, autore
dell’Emile; mi piacerebbe tanto spiegare e far comprendere l’insegnamento di
questa frase a mia figlia, ma in questo particolare momento, come lei
comprenderà, mi risulta assai difficile.
L’unica volta che sono stato
ricevuto da un Dirigente Scolastico era il 2007, dal dott. Musciagli. Il
dirigente mi ricevette in una piccola stanza, alla quale si accedeva
dall’interno della segreteria. Immaginarla in quella stessa piccola stanza,
mentre - suo malgrado – ha dovuto adottare «una soluzione che sicuramente
avrebbe suscitato ulteriori polemiche, poiché non sarà facile per i bambini adattarsi
ad una nuova classe, ma il dovere della vigilanza e della sicurezza da parte
del Dirigente Scolastico è prioritario a tutte le altre possibili
considerazioni», mi avrebbe confortato, poiché sicuramente non vi erano altre
soluzioni.
La saluto cordialmente
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