Poco più di
un anno fa l’amministrazione comunale (Giunta De Giorgi) dispose il divieto di
sosta sulla parte di strada adiacente all’ex cinema Tanzarella, in via Cesare
Battisti. La scelta fu ritenuta pienamente inopportuna sia dalla proprietaria
del bar che si trova sul tratto di via in questione, che da molti cittadini (me
compreso).
In effetti,
non erano chiare le motivazioni per cui il divieto di sosta era stato
necessario solo per quel piccolissimo tratto di strada. In un articolo scritto
da Maurizio Distante su Brindisi Oggi (leggilo qui), la titolare del bar denunciava un vero e
proprio «scaricabarile» da parte dell’ex sindaco De Giorgi e dei suoi
assessori, sino a dichiarare che «la serietà non è di casa, al Comune di
Latiano».
Non so se con l’attuale giunta, guidata dal Sindaco
Maiorano, la serietà sia ritornata di casa; sta di fatto che ora, nella parte
di strada in questione, nonostante continuino ad insistere i segnali di
divieto, la sosta è permessa (vedi foto scattate alle 10:40 del 02/10/15).
Difatti vigili coi blocchetti delle multe, pronti a sanzionare l’automobilista
che non rispetta il divieto a sostare, come succedeva tempo addietro, non se ne
vedono.
Al di là
della soddisfazione che posso provare pensando alla ritrovata clientela che
l’esercente del bar rischiava di perdere per la mancata sosta, quello che
succede adesso su quel tratto di strada è assai più anomalo di ciò che accadeva
qualche mese addietro.
Perché continuare a mantenere un divieto che in realtà non
si fa rispettare? Se il divieto in quel piccolo tratto di via Cesare Battisti è
inutile (come anch’io ebbi modo di dire al momento della sua istituzione)
perché non si redige una nuova ordinanza che annulli la vecchia e quindi lo
stesso divieto?
Proprio nel cercare di dare delle risposte a queste domande, mi rendo conto di vivere in una realtà che potrebbe essere la metafora di un intero Paese, dove le leggi ci sono (e non vengono mai cancellate, un po’ come il nostro segnale), ma si fanno rispettare (o non rispettare) secondo capricci/interessi del governo di turno.
Proprio nel cercare di dare delle risposte a queste domande, mi rendo conto di vivere in una realtà che potrebbe essere la metafora di un intero Paese, dove le leggi ci sono (e non vengono mai cancellate, un po’ come il nostro segnale), ma si fanno rispettare (o non rispettare) secondo capricci/interessi del governo di turno.
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