Sono 323 i voti in meno che il sindaco uscente, Antonio De
Giorgi, ha preso rispetto al gruppo di liste della sua coalizione. Un dato in
controtendenza rispetto ai risultati ottenuti dagli altri candidati sindaco;
infatti il candidato sindaco Maiorano ha chiuso con un +205 voti rispetto alle
liste a lui collegate, Guarini con +257, e Ruggiero con +19. Credo che, per De
Giorgi, il voto disgiunto all’interno delle liste che lo sostenevano (a questo
punto non so quanto lo sostenessero!) sia stato un boccone assai amaro da
mandar giù, soprattutto in considerazione del fatto che per soli 26 voti si è
visto sfuggire l’opportunità del ballottaggio a favore di Maiorano. In questi
casi si dice che “la volontà popolare va sempre rispettata”, ma considerando il
risultato elettorale latianese come «autentica espressione» della volontà
popolare, cosa hanno voluto dire i cittadini latianesi al sindaco De Giorgi?
Sta di fatto che De Giorgi, il quale a metà mandato aveva
rottamato i suoi stessi assessori, si trova adesso ad essere egli stesso
rottamato per mano dell’elettorato latianese. Viene difficile, comunque, accettare
che la cittadinanza abbia premiato chi ha partecipato all’amministrazione De Giorgi,
sia nella giunta che nella maggioranza del Consiglio comunale, e abbia invece voluto
punire il capo! A questo punto s’insinua il dubbio che la «mano», che ha
distribuito i voti di De Giorgi verso gli altri candidati sindaco, abbia voluto
– rimaneggiando una frase di Sciascia - «gettar le fave per prendere il porco».
Commenti