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“Li muarti mia ti Erchi…”



È risaputo che nel Mezzogiorno d’Italia siamo solito esprimerci con un linguaggio assai colorito e talvolta particolarmente ricco di bestemmie. È da dire però, che assai raramente la bestemmia ha, nelle nostre espressioni dialettali, un significato dissacrante anzi, visto il diffuso utilizzo la definirei più che altro un’espressione pittoresca che spesso non ha nulla a che fare col senso proprio delle parole. Ad esempio, non so se sia ancora in uso qui a Latiano, la frase “li muarti mia ti Erchi…..”. Autore della colorita espressione era un avvocato forestiero sposato ad una donna di Latiano,  e pare che la usasse come “mea culpa” nei momenti che doveva fare ammenda delle proprie colpe. Non so se il fatto di rivolgersi a “cimiteri forestieri” fosse per l’autore un modo per alleggerire il proprio carico di responsabilità o piuttosto un modo per spiazzare l’interlocutore; sta di fatto che “li muarti mia ti Erchi…” era solo un modo per dire “è colpa mia”.
Con l’approssimarsi della campagna elettorale per le prossime comunali e con la “coagulazione” delle formazioni elettorali intorno a questo o quel candidato sindaco, anche se in anticipo di qualche settimana dal carnevale, è iniziata la farsa carnevalesca sulle responsabilità dell’attuale amministrazione De Giorgi. I più agguerriti sono i “cacciati”, quelli che in primis hanno raccolto i voti per l’attuale maggioranza di cui hanno fatto parte sia come assessori, sia come consiglieri e qualcuno solo come candidato. Tutti vedono “l’innegabile” responsabilità dell’attuale maggioranza nel non essere riuscita ad amministrare, fermo restando che comunque nel periodo in cui c’erano anche loro (consiglieri e assessori) tutto andava bene. Tanto per ricordare qualcosa, nel periodo antecedente la suddetta diaspora, quando secondo gli amareggiati si sono fatte scelte "lungimiranti", si è avviata la lottizzazione di via Dalmazia/Berlinguer, la decisione di trasformare l’ex biblioteca in centro commerciale e si è dato il via alla “famosa” azienda speciale Caterina Scazzeri e la costituzione del gabinetto del sindaco. Al tiro al bersaglio di costoro si sono uniti molti di coloro (ma non tutti) che per scelta di campo hanno fatto opposizione in consiglio comunale che, comunque, spesse volte hanno sostenuto la maggioranza o con l’astuta astensione in sede di consiglio o con l’omissione (non sempre disinteressata) di informare la cittadinanza su decisioni assai delicate; tanto per citarne una, la creazione di una zona ville su via Oria. Gli altri componenti o ex componenti del consiglio comunale, invece, stanno zitti non per assenza di motivi ma, credo, perché alla prossima tornata elettorale si presenteranno nella corte  di De Giorgi (mi fa schifo solo a pensarlo, ma spesso i voti a Latiano non seguono né gli ideali e tanto meno le competenze amministrative del votato).
Comunque come vi ho precedentemente detto è iniziato il tiro contro l’amministrazione De Giorgi. Tutti uniti al grido “è colpa di De Giorgi”. A nessuno degli urlatori viene in mente di fare un “mea culpa” e cercare di ammettere le proprie responsabilità, oltretutto necessarie, per aver permesso quello che ora si sta denunciando. A questo potrebbe essere utile l’espressione citata all’inizio “li muarti mia ti Erchi…” che visto lo stretto legame dei personaggi e delle vicende narrate col territorio latianese, potrebbe benissimo essere cambiata con una più locale “li muarti mia ti Latianu…”   
P.S. Spero di non tirarmi addosso anche le ire delle ercolane e degli ercolani e dei puristi del linguaggio; poichè quelle degli ipocriti non mancheranno!

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