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Latiano: l’opposizione dell’UDC e la prassi della politica self-interested


Se dovessimo catalogare i modi di fare opposizione a Latiano ne registreremmo almeno quattro. C’è l’opposizione mascherata da coerenza ideologica che limita la propria azione a votare sempre contro in consiglio comunale infischiandosene se alla fine la cittadinanza sia a conoscenza o meno di ciò che si discute; c’è poi l’opposizione di coloro che non transigono, che (dietro regalie della maggioranza) si astengono dal partecipare alle sedute consigliari, indebolendo di fatto l’opposizione. L’altra specie di opposizione, assai in voga nell’attuale consiglio comunale, è l’opposizione degli ex maggioranza, assai esigua in consiglio, ma molto incavolata. Infine c’è l’opposizione dei consiglieri dell’UDC che potrebbe essere definita come «la politica self- interested», dove la speculazione, a differenza dell’opposizione degli “intransigenti”, non tenderebbe all’ottenimento di una parte del denaro delle casse comunali, magari mascherato da un appalto, ma all’ampliamento dello spazio politico in cui esercitare un potere a sua volta ancora più diffuso . Cercherò di essere più chiaro.
Leggendo l’ultima lettera aperta dei due consiglieri dell’UDC al sindaco (la trovate qui), che tratta di servizi sociali ed edilizia scolastica, la sensazione che ne ho ricevuto è stata di trovarvi detto tutto senza nulla di veramente interessante per la cittadinanza. È vero che la lettera è indirizzata al sindaco, ma nello stesso tempo non bisogna scordare che è anche pubblica, pertanto vi si dovrebbe trovare, a favore della cittadinanza, un punto di situazione di ciò che è stato concretamente fatto e non solo di ciò che (forse) si farà. Personalmente aborrisco le forme di opposizione atte solo al “facimm ammuina”, che considero inconcludenti e spesso tendenti a ottenere benefici a volte anche in termini di denaro pubblico, ma sicuramente non stimo chi –uso l’espressione di un amico - «dice tutto e non dice niente», poiché anche attraverso questo il linguaggio si pratica la politica «del cambiare tutto perché nulla cambi». Non si può parlare di edilizia scolastica, come viene fatto nella lettera di Argentieri e Vitale, chiedendo al Sindaco di adoprarsi per essa coi soldi che arriveranno col “decreto del fare”, di cui non conosciamo l’entità del finanziamento destinato a Latiano, senza però chiedere conto dei 420.000€ ottenuti dal CIPE (Delibera giunta  167 del 14/11/2012) di cui si è persa traccia. Se le intenzioni erano quelle di parlare di edilizia scolastica perché non si è chiesto numi su come è stato speso il finanziamento ottenuto dal CIPE? A questo punto sorge spontaneo ad un cittadino chiedersi se i temi trattati nella lettera siano argomenti rivolti al bene comune, oppure sono l’ennesima mercatura tra politicanti, condotta secondo un linguaggio cosiddetto politichese, in cui il vero bene di scambio è il potere fine a se stesso?
Non so se al consigliere Argentieri qualche cittadino latianese continui a porgli la domanda «che cosa fa l’opposizione? […]domanda che accompagna  – come lo stesso Argentieri ci ha fatto sapere -  con toni di diffidenza, quasi a voler intendere: “non è ch’è solo un teatrino… e poi, sotto sotto, siete tutti d’accordo?». Spero vivamente che questo fantomatico cittadino, oltre all’operato dell’opposizione, chieda anche conto sulla carenza e la scarsa qualità di servizi offerti alla cittadinanza nonostante i finanziamenti che l’amministrazione ha ricevuto e riceve(e non solo quelli che riceverà) dagli istituti degli Enti superiori. Concludo ponendomi una domanda che in un foglio di m’impegno il consigliere Argentieri poneva a se stesso:  «esiste una “cultura” del fare opposizione?» Personalmente non saprei se una qualche forma di cultura di fare opposizione a Latiano esista o meno; è più probabile, invece, che si sia sviluppata una prassi, quella  della politica self-interested!

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