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La disoccupazione sale al 31,11%? Per qualche assessore è questa «la Latiano più bella»



Nuovo record ha segnato la disoccupazione nella provincia di Brindisi. Secondo i dati dell’Osservatorio del Mercato del Lavoro, al 30 giugno la disoccupazione nell’intera provincia si è attestata al 29,63% (+0,61% rispetto al 31 marzo scorso).
Con una percentuale del 31,11% (+0,69% rispetto alla rilevazione del 31 marzo scorso), Latiano si è collocata al 7°posto tra i 20 comuni brindisini, capoluogo compreso. Al di là dei dati statici, che spesso ignorano  realtà che stanno al di fuori dei numeri ma anche della legge come il lavoro nero, è chiaro che la popolazione latianese in tema di occupazione non se la passa poi tanto bene. Basta confrontare, all’interno della stessa provincia, i dati nostrani con quelli dei comuni limitrofi come San Michele Salentino, Carovigno, Torre Santa Susanna ed Oria per rilevare un divario di gran lunga maggiore della differenza che farebbe pensare la breve distanza chilometrica.
I comuni più virtuosi. Mentre il tasso di disoccupazione dell’intera provincia di Brindisi si attesta al 29,63%, a Latiano questo parametro raggiunge il 31,11%. È chiaro che, se siamo quindi al di sopra della media, per altre realtà della provincia la piaga della disoccupazione è meno critica. Infatti se a Latiano quasi 32 persone su 100 cercano un’occupazione, a San Michele Salentino, a circa 10 km di distanza, la percentuale dei disoccupati scende a 24; stesso dicasi per Carovigno, anche se in questo caso cresce la distanza e varia anche la composizione occupazionale, specie in questo periodo, poichè le varie marine offrono un importante sbocco lavorativo. Sorprende invece il comune di Torre Santa Susanna che, pur essendo assai vicino a Latiano, non solo in termini di distanza chilometrica ma anche di tipologia occupazionale, risulta avere un tasso di disoccupazione del 25%, di ben 6 punti percentuali sotto l’attestazione di Latiano.
La differenza di genere. Va rilevato che a Latiano su una popolazione attiva di 9703, i disoccupati sono 3019. Su questo dato va comunque rilevato che: mentre i maschi latianesi “arruolabili” sono 1394 (28,54%) le femmine sono ben 1625 (33,73%). Basta questo elemento per evidenziare ataviche questioni socio-occupazionali circa il differente trattamento che il mondo del lavoro riserva a uomini e donne, anche se tale differenza nella provincia di Brindisi non è generalizzabile. È ancora Torre Santa Susanna, infatti, a ridurre, sino a quasi annullarla, la disparità d’accesso al mondo del lavoro tra maschi è femmine. Nel caso di Torre il differenziale tra l’occupazione maschile e quella femminile è solo dello 0,37% a favore degli uomini; un’inezia se si confronta con il 5,19% registrato a Latiano. In questa cornice merita attenzione anche il dato della vicinissima Oria che pur avendo una disoccupazione del 28,40% (sempre inferiore a quella latianese di circa 3 punti), riporta uno spread occupazionale di genere dell’1,39%.
L’ampia partecipazione della cittadinanza ad una delle serate del cartellone estivo latianese ha fatto affermare ad un giovane quanto entusiasta assessore di aver visto “La Latiano più bella”; forse all’eccitato amministratore è sfuggito il fatto che tanti concittadini, se avessero avuto un lavoro avrebbero preferito godersi una vacanza fuori città o affittarsi la casa al mare come succedeva negli anni scorsi, quando Latiano era sì più “brutta”(tanto per usare il contrario del termine “bella” utilizzato dall’assessore) ma di gran lunga più ricca. Al di là della gioia che talune circostanze provocano ai componenti della giunta De Giorgi,  i dati sulla disoccupazione latianese dovrebbero destare l’attenzione del Sindaco, degli assessori e di tutte le forze politiche perché una Latiano più povera, oltre a comportare complicazioni sociali, significa meno entrate nelle casse comunali e quindi meno servizi per i cittadini; persino i politici più furbi dovrebbero rivolgere al caso la giusta attenzione perché meno entrate significano anche meno prebende da distribuire ad amici e compari. Ma più di tutti dovrebbe preoccuparsi la cittadinanza perché, se dal fronte amministrativo politico essi registrano solo tanta inerzia (al massimo la giunta riesce ad organizzare qualche festa di paese), da quello dell’opposizione registrano solo fumosi malumori verso gli incerti tentativi compiuti dalla maggioranza.
Pertanto dal fronte politico, in tema di disoccupazione, Latiano non riceve alcun contributo né in termini creativi né in termini di pura e semplice analisi. Eppure le realtà assimilabili in  fatto di composizione sociale e meno disastrose di quella latianese sono solo a pochi chilometri; sarebbe un gioco da “apprendisti politici” (attualmente non credo che in politica, purtroppo, si possa parlare di apprendistato: sono già tutti statisti al momento della candidatura al consiglio comunale!) capire perché ad Oria come a San Michele o a Carovigno le donne possono lasciare i loro pargoli a qualche forma di istituto per cercare o continuare ad occupare un lavoro. Non sarebbe poi così difficile trovare le ragioni per cui in altri centri agricoli della provincia, equiparabili a Latiano, vi sia un tasso di disoccupazione notevolmente più basso. Tutto questo servirebbe per cercare, se non delle soluzioni, almeno delle risposte. Intanto, in attesa di iniziative dal fronte politico, godiamoci gli spettacoli del cartellone estivo che l’amministrazione ha organizzato a favore della cittadinanza, sperando che i latianesi non dimentichino che lo scopo della politica non sia solo quello di farli divertire.

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