Che la giunta-giostra comunale aveva qualche problema di
tenuta era chiaro già dalle dimissioni dell’ex assessore Distante, presentate
dopo qualche giorno dall’esplosione di una bomba all’ingresso della abitazione
del Presidente del Consiglio Salvatore De Punzio. Da quel momento in poi Latiano
ha assistito allo sgretolamento della maggioranza consiliare, alla sostituzione
degli assessori ed infine alle dimissioni, a distanza di qualche mese
dall’insediamento, dell’assessore alle Politiche Sociali Antonella Catanzaro. Le
ragioni dell’allontanamento volontario di quest’ultima sono da ricercare nelle
circostanze determinatesi dalle irregolarità emerse nella gestione finanziaria
e
contabile dell’Istituto Pio Caterina Scazzeri. Così come era successo nel gennaio 2012 per le dimissioni di Distante, anche quelle della dottoressa Catanzaro sono state circostanziate con una lettera pubblica assai tagliente, che ha avuto come bersaglio il sindaco De Giorgi. Anzi dalla missiva, interamente incentrata sul comportamento tenuto dal sindaco sulla vicenda Caterina Scazzeri, se ne delinea una condotta poco attenta alle «omissione delle incombenze previste dalla legge e dallo Statuto ai fini della regolarità dell’azione amministrativa». Anzi di fronte all’insistenza dell’assessora nel chiedere chiarimenti all’organo direttivo dell’istituto, il Presidente del Caterina Scazzeri (presuppongo fosse Ada Spina, purtroppo la trasparenza amministrativa negata ai cittadini non ci aiuta a capire chi fosse) informava il sindaco, attraverso una lettera, di «aver ricevuto, ripetutamente, note di sollecito inviate dall’Assessorato [alle Politiche sociali] relativamente ad una richiesta di documentazione afferente l’istituto». Inoltre il fastidio procurato dal «fare perentorio» della dottoressa Catanzaro induceva il presidente dell’istituto Pio Caterina Scazzeri a chiedere al sindaco «di esercitare la sua Autorità per ripristinare regole e comportamenti condivisi». A questo punto, forse dopo aver atteso inutilmente una netta presa di posizione da parte del sindaco in sua difesa, la dottoressa Catanzaro ha dovuto «personalmente difendere» il suo operato, circostanziando la legittimità del suo interessamento ai conti del Caterina Scazzeri.
contabile dell’Istituto Pio Caterina Scazzeri. Così come era successo nel gennaio 2012 per le dimissioni di Distante, anche quelle della dottoressa Catanzaro sono state circostanziate con una lettera pubblica assai tagliente, che ha avuto come bersaglio il sindaco De Giorgi. Anzi dalla missiva, interamente incentrata sul comportamento tenuto dal sindaco sulla vicenda Caterina Scazzeri, se ne delinea una condotta poco attenta alle «omissione delle incombenze previste dalla legge e dallo Statuto ai fini della regolarità dell’azione amministrativa». Anzi di fronte all’insistenza dell’assessora nel chiedere chiarimenti all’organo direttivo dell’istituto, il Presidente del Caterina Scazzeri (presuppongo fosse Ada Spina, purtroppo la trasparenza amministrativa negata ai cittadini non ci aiuta a capire chi fosse) informava il sindaco, attraverso una lettera, di «aver ricevuto, ripetutamente, note di sollecito inviate dall’Assessorato [alle Politiche sociali] relativamente ad una richiesta di documentazione afferente l’istituto». Inoltre il fastidio procurato dal «fare perentorio» della dottoressa Catanzaro induceva il presidente dell’istituto Pio Caterina Scazzeri a chiedere al sindaco «di esercitare la sua Autorità per ripristinare regole e comportamenti condivisi». A questo punto, forse dopo aver atteso inutilmente una netta presa di posizione da parte del sindaco in sua difesa, la dottoressa Catanzaro ha dovuto «personalmente difendere» il suo operato, circostanziando la legittimità del suo interessamento ai conti del Caterina Scazzeri.
Prima di chiudere la lettera di dimissioni, comunque,
l’assessora ci ha fatto sapere che «seppur una serie di incomprensibili
circostanze l’hanno ostacolata (vedi il fatto che all’atto di Giunta del 26/04/2013, con
il quale si deliberava di procedere alla
rimozione e risoluzione dell’incarico del Direttore dell’Azienda Speciale, non
sia stato dato seguito, che i verbali del Revisore Unico depositati in data 03/05/2013 siano stati
portati alla mia conoscenza in data 24/05/2013) la mia azione è sempre stata
volta all’esigenza di fare luce sulla gestione dell’Azienda»; circostanze,
quelle appena descritte che, come tuono di cannone, ammutoliscono chi legge.
Personalmente non so cosa abbia spinto la dottoressa
Catanzaro a tracciare, attraverso una serie rivelazioni alquanto gravi, la
distanza tra il suo operato, quello del
consiglio direttivo del Caterina Scazzeri e il comportamento assunto dal
sindaco; tantomeno cercherò di supporre delle ipotesi in questa sede. Sta di
fatto che sul Caterina Scazzeri, grazie anche alle rivelazioni della dottoressa
Catanzaro, va emergendo una verità ributtante sotto il profilo dell’azione
amministrativa e istituzionale, e umanamente
dolorosa se si considera che il fine unico dell’istituto dovrebbe essere
l’assistenza ai bisognosi.
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