Pubblichiamo il comunicato stampa del gruppo Latiano5stelle sulla vicenda dell'Azienda Speciale "Istituto Pio Caterina Scazzeri"
Ad
appena un anno e mezzo dalla sua istituzione, l’Azienda Speciale “Pio Istituto
Caterina Scazzeri” su cui sono stati investiti 1000000 di euro, si trova, per
questioni contabili, nel mezzo di una bufera amministrativa e politica. Secondo
i sei consiglieri dell’opposizione, che hanno potuto accedere ai verbali del
Consiglio di amministrazione ed alle relazioni del Revisore unico dei conti
dell’azienda, siamo in presenza di «gravissime
irregolarità nella gestione finanziaria e contabile della struttura ed in
particolare sono risultate spese assolutamente non riconducibili all’esercizio
delle funzioni proprie dell’azienda speciale (ad esempio, fatture riguardanti
l’acquisto di beni strumentali -
telefono cellulare, Iphone, netbook, stampante - non iscritti nell’inventario aziendale,
rimborsi di ristoranti, alberghi e pizzerie, fatture per regali acquistati in
gioielleria). Inoltre, sempre dai rilievi mossi dal Revisore unico dei conti,
risultano significative differenze tra gli emolumenti spettanti al Direttore
generale dell’azienda speciale in ragione del contratto di lavoro dallo stesso
sottoscritto e quanto invece effettivamente percepito mensilmente: ciò,
peraltro, senza che il Consiglio di amministrazione del “Pio istituto Caterina
Scazzeri” abbia mai approvato aumenti connessi al riconoscimento di salari
accessori.»
Il virgolettato è
d’obbligo! Le informazioni sull’azienda speciale ci giungono
infatti mediate da un comunicato stampa di sei consiglieri dell’opposizione,
mentre i documenti fattuali rimangono protetti all’interno del palazzo, annullando
qualsiasi possibilità ai cittadini di accedere a quelle informazioni che invece
la legge impone agli enti di rendere pubbliche attraverso internet. Da diverso
tempo il gruppo Latiano5stelle chiede al comune di Latiano l’applicazione della
normativa sulla trasparenza amministrativa, senza ottenere alcuna
considerazione né dalla maggioranza e tantomeno dall’opposizione. Anche l’azienda speciale “Pio Istituto
Caterina Scazzeri” è obbligata alla trasparenza dal Dl 83/2012 e dal DLgs 33/2013
che impongono la pubblicazione sui siti internet dei dati relativi agli «enti
pubblici vigilati e agli enti di diritto privato in controllo pubblico».
Il
caso dell’azienda Speciale “Istituto pio Caterina Scazzeri” conferma che la
nostra determinazione, nel pretendere dall’amministrazione comunale la
trasparenza amministrativa attraverso i siti internet, non è una stravagante
fissazione, ma è la realizzazione del
diritto dei cittadini a conoscere in tempi brevissimi le azioni e i
costi della amministrazione pubblica locale e ad operare il «controllo sociale»
sulle pubbliche amministrazioni e sulla politica. Cercare di “chiudere la
stalla quando ormai sono fuggiti i buoi” – come d’altronde fa oggi
l’opposizione a Latiano - è il segno tangibile del fallimento di tutta la
politica latianese e dell’incapacità, talvolta intenzionale, di agire
preventivamente su talune “irregolarità”. Dopo una ricerca in rete, il gruppo
Latiano5stelle vuole riportare, quale esempio di gestione trasparente di azienda
speciale comunale, la “Cremona Solidale”
sul cui sito (www.cremonasolidale.it/),
al link “Amministrazione Trasparente”, sono riportati assenteismo, compenso dei
dirigenti, curricula, concessioni di vantaggi economici, etc.
A seguito di quanto sta
emergendo sul caso dell’azienda speciale comunale, il gruppo Latiano5stelle
chiede, ancora una volta, a tutte le forze politiche presenti in consiglio
comunale un impegno immediato sull’adeguamento dei siti internet alle
disposizioni della legge, perché la trasparenza amministrativa non è una
semplice presa visione degli atti amministrativi da parte dei cittadini, ma è
la cura a gran parte dei mali che affliggono la politica e la gestione della
cosa pubblica.
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