Nel momento in cui i politici sia di destra che di manca (la “sinistra”, quella politica, pare essere scomparsa) fanno la corsa per accaparrarsi il tal cardinale o papa da mettere nel proprio pantheon elettoralistico, risulta difficile che l’opinione pubblica, attraverso i media, venga a sapere che l’Italia rischia di pagare una multa di 3 miliardi e mezzo di euro all’Unione Europea per il mancato pagamento dal 2006 dell’ICI/IMU da parte degli enti ecclesiastici; ne ha parlato invece il Manifesto sabato scorso.
L’Europa infatti considera le esenzioni fiscali concesse alla Chiesa Cattolica come una violazione delle regole sulla concorrenza, in quanto i beneficiari operano anche nel mercato turistico e sanitario e quindi godrebbero di una situazione vantaggiosa rispetto agli altri operatori. Al di là dell’illegittimità
del favore che si fa alla Santa Sede vorrei invece rivolgere l’attenzione dei lettori sul fatto che un’eventuale multa, per favorire la Chiesa Cattolica, peserebbe su quella parte di popolazione di cui si copre gran parte dell’insegnamento cristiano: gli “ultimi”. Infatti il pagamento di 3 miliardi e mezzo di euro da parte dello Stato significano meno posti letto negli ospedali pubblici a cui notoriamente si rivolgono i poveracci; meno fondi per la scuola pubblica (a cui hanno già tagliato 700 milioni per darne 223 alla scuola privata) dove vanno i figli dei poveracci; meno soldi in tasca ai poveri pensionati.
del favore che si fa alla Santa Sede vorrei invece rivolgere l’attenzione dei lettori sul fatto che un’eventuale multa, per favorire la Chiesa Cattolica, peserebbe su quella parte di popolazione di cui si copre gran parte dell’insegnamento cristiano: gli “ultimi”. Infatti il pagamento di 3 miliardi e mezzo di euro da parte dello Stato significano meno posti letto negli ospedali pubblici a cui notoriamente si rivolgono i poveracci; meno fondi per la scuola pubblica (a cui hanno già tagliato 700 milioni per darne 223 alla scuola privata) dove vanno i figli dei poveracci; meno soldi in tasca ai poveri pensionati.
Nel catechismo cattolico ricevuto, spesso si è parlato dell’insegnamento, che l’evangelista Matteo ricorda nella Parabola degli Operai, degli “ultimi (che)saranno i primi e i primi gli ultimi”. Alla luce di quanto detto forse occorre completare la locuzione cristiana con “Così gli ultimi saranno i primi e primi saranno gli ultimi”……… a pagare!
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