L’Istituto paritario Armando Franco di Mesagne, riconosciuto come “Scuola cattolica” dal decreto dell’Arcivescovo monsignor Rocco Talucci, dopo lo sfratto da parte del comune di Mesagne, ha trovato presso la scuola primaria “Bartolo Longo” di Latiano una nuova sede. la decisione della giunta comunale di Latiano di accogliere la scuola sfrattata nei locali della scuola primaria latianese ha sollevato molte polemiche. Si sono arrabbiati i genitori dei piccoli che frequentano la scuola perché i loro bambini dovranno condividere gli spazi con ragazzi notevolmente più grandi; si è arrabbiata la CGIL-scuola che ha chiamato in causa il provveditorato agli studi di Brindisi; si sono arrabbiate le associazioni locali di ogni sorta a cui il comune nega sistematicamente strutture da destinare alle loro attività; infine, si sono arrabbiati gli Ecopacifisti per la «scelta operata dall’amministrazione
comunale, poiché dà spazio all’espansione sul territorio delle scuole private ». Personalmente condivido appieno le voci di dissenso sollevatesi e considero ampiamente legittime le diverse motivazioni.
L’istituto in questione, che precedentemente aveva sede a Mesagne presso l’ex scuola Marconi di proprietà del Comune, avendo ricevuto l’ordinanza di sfratto ha ingaggiato una querelle, anche legale, con l’istituzione municipale mesagnese conclusasi con una sentenza del Tribunale amministrativo che ha stabilito di dare esecuzione allo sfratto. Nella querelle è intervenuta attivamente la Chiesa mesagnese che, schierandosi in difesa della scuola, ha inviato, a nome di tutti i parroci mesagnesi, una nota ufficiale al Sindaco Scoditti e agli assessori della giunta affinché fosse annullata l’ordinanza di sfratto. Attualmente non sappiamo se la Chiesa abbia avuto un ruolo anche nella scelta della giunta latianese di inserire nel proprio tessuto scolastico la «Scuola cattolica» di Mesagne. Comunque una tale eventualità non sorprenderebbe più di tanto la cittadinanza, vista la sensibilità dimostrata dalla giunta De Giorgi verso le attività ecclesiali, come dimostrano i finanziamenti devoluti nel settembre scorso ai diversi istituti religiosi: 3500€ alla Parocchia Chiesa Madre per i festeggiamenti di Santa Margherita e di Cristo Crocifisso, 3000€ al Monastero di Cotrino per i festeggiamenti di San Bernardo e 500€ per la chiesa di San Francesco alla Sardella che, tra l’altro, pur ricevendo così poche risorse è l’unica a organizzare un interessantissimo cartellone di eventi durante l’intero arco estivo.
Comunque, ragionando sulle questioni sorte intorno alla «Scuola cattolica», è chiaro che la giunta latianese abbia avuto le sue buoni ragioni per infischiarsene del diffuso dissenso istituzionale e popolare e abbia reso esecutiva la decisione attraverso un atto ufficiale di comodato, dando così luogo ad una grave frattura con le forze dissenzienti. A questo punto sarebbe opportuno un intervento delle forze politiche locali di maggioranza e di opposizione per chiarire innanzitutto la propria posizione in merito (così come hanno fatto gli Ecopacifisti) e ricondurre la cittadinanza e il governo del paese a ricucire lo strappo attraverso una qualche soluzione condivisa. Personalmente credo che un tale comportamento da parte dei partiti politici latianesi sia più difficile da ottenere di un eventuale outing della giunta De Giorgi su tutti i retroscena (e motivi) che l’hanno portata ad accogliere l’”Armando Franco” a Latiano.
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