La giunta De Giorgi, utilizzando 400mila euro del finanziamento provinciale dell’ Area Vasta Brindisina per la riqualificazione dei centri storici, ha deciso di sistemare il manto stradale di via Roma che versava in condizioni disastrate. «Purtroppo – sostiene l’assessore all’urbanistica Felice Caliolo - via Roma, negli anni della giunta Caniglia, ancor prima di quella Zizzi, fu pensata assieme con piazza Umberto I come zona pedonale, e fu rifatta utilizzando le betonelle che sono tipiche delle aree non riservate al traffico. Ma la zona pedonale non fu realizzata e oggi ci tocca risistemare la copertura stradale». L’avvenimento è stato salutato da diversi esponenti della maggioranza come la concretizzazione di un progetto politico rivolto allo sviluppo del paese. Infatti c’è chi, come il
consigliere Cavallo (forse in odor di assessorato), afferma che ora occorrerà «incentivare e sostenere la rete commerciale di Via Roma, perché riacquisti il ruolo centrale di un tempo, in maniera tale che torni appetibile per nuovi investimenti, aperture di nuovi negozi e nuovi laboratori artigianali». Intanto assieme alle betonelle sono sparite le palme, e con esse l’idea di realizzare su via Roma un’area pedonale che avrebbe reso il centro cittadino di tutti e non solo dei commercianti e di qualche cliente un pò troppo comodo. Senza dilungarmi ulteriormente sulle questioni apertesi in questi anni su via Roma, di cui tanto è stato scritto anche su questo blog, considero l’esultanza di certuni politici inopportuna, mentre le loro idee di rilancio economico tanto miopi quanto illogiche, ispirate esclusivamente da opportunismo elettorale (che è sempre vivo in coloro che vedono la politica sottomessa più al consenso che all’interesse generale). Mi spiego:
consigliere Cavallo (forse in odor di assessorato), afferma che ora occorrerà «incentivare e sostenere la rete commerciale di Via Roma, perché riacquisti il ruolo centrale di un tempo, in maniera tale che torni appetibile per nuovi investimenti, aperture di nuovi negozi e nuovi laboratori artigianali». Intanto assieme alle betonelle sono sparite le palme, e con esse l’idea di realizzare su via Roma un’area pedonale che avrebbe reso il centro cittadino di tutti e non solo dei commercianti e di qualche cliente un pò troppo comodo. Senza dilungarmi ulteriormente sulle questioni apertesi in questi anni su via Roma, di cui tanto è stato scritto anche su questo blog, considero l’esultanza di certuni politici inopportuna, mentre le loro idee di rilancio economico tanto miopi quanto illogiche, ispirate esclusivamente da opportunismo elettorale (che è sempre vivo in coloro che vedono la politica sottomessa più al consenso che all’interesse generale). Mi spiego:
- L’idea della giunta Caniglia, che gli ecopacifisti fanno risalire all’allora assessore Giovanni Rubino, di rendere via Roma un’isola pedonale, per quanto condivisibile è rimasta un’idea giammai realizzata. Sarebbe opportuno che gli Ecopacifisti ci spiegassero il perché allora si è voluto buttare al vento dei soldi pubblici per un qualcosa che, non avendo alla base né un disegno né un progetto amministrativo condiviso, era palese l’impraticabilità. La stessa cosa sta succedendo ora con la giunta De Giorgi che, facendo tramontare definitivamente l’idea di un’isola pedonale permanente su via Roma, non dà luogo ad alcun progetto o disegno innovatore che spieghi il motivo di tale scelta. Si parla –come fa il consigliere Cavallo- di un qualcosa ispirato dalla «nostalgia di ciò che era un tempo via Roma». Intanto si spendono altri 400 mila euro. Alla luce di quanto detto risulta incomprensibile l’eccessivo tripudio che si registra sull’argomento.
- Riguardo invece la possibilità di utilizzare il commercio quale elemento trainante dell’intera economia locale reputo l'idea banale e demagogica (o se vogliamo acchiappavoti dei disperati commercianti). Se non ricordo male anche la lottizzazione di Smargiasso, voluta dalla giunta De Giorgi, sarebbe stato il volano della crescita economica di Latiano, perché la costruzione di nuove abitazioni avrebbe trainato verso la crescita l’economia e il lavoro in loco. Ma nulla di ciò si è verificato, anzi si sono creati i presupposti per una possibile speculazione edilizia. Con ciò non voglio dire che il commercio e l’edilizia non vadano supportati con adeguati strumenti e azioni amministrative, ma nello stesso tempo occorre rivolgere l’attenzione alla risorsa principale posseduta dalla nostra comunità: il patrimonio agricolo. Una agricoltura rinnovata, ripensata ed arricchita dalla assai lunga tradizione locale e dal patrimonio della biodiversità posseduto sarebbe sicuramente la via idonea per il rilancio della ricchezza latianese. E ciò non è solo un mio pensiero, ma è un progetto a cui credono le istituzioni regionali, nazionali ed europee che hanno messo in campo una serie di misure finanziarie nel Psr Puglia 2007-2013 per promuovere il potenziale umano attraverso la formazione e l’aggiornamento professionale (misura 111); istituire un sistema di consulenza aziendale a favore degli imprenditori agricoli e forestali per individuarne le problematiche e proporre i necessari aggiustamenti (misura 114); sostenere la conservazione della biodiversità legandola al turismo (misura 113). A Latiano invece si va in senso contrario, buttando giù il mercato coperto (senza pensarne uno nuovo) e con l’assessore all’agricoltura, che quando può, salta anche importanti incontri di settore che si tengono sul territorio.
Rimanendo sul tema di apertura di questo post, l’ammodernamento e la riprogettazione di via Roma è l’emblema di ciò che avviene da un paio di decenni all’attività amministrativa latianese, che pare smarrita in un gigantesco gioco dell’oca in cui immancabilmente, ad un passo dal traguardo, finisce per cascare nella casella 58, che senza alcuna pietà la rimanda alla casella 1.
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