In seguito alle carenze gestionali dell’azienda Speciale Pio Caterina Scazzeri denunciate dalla brava Marialuisa Giuliano per il quotidiano Senzacolonne, mi sono chiesto: perché a Latiano (ma non solo) per conoscere le malefatte nell’amministrazione della cosa pubblica bisogna aspettare un’indagine giornalistica, o la denuncia dei cittadini mentre le forze politiche, specie quelle di opposizione sono reticenti su tali misfatti amministrativi? Succede infatti che solo quando il fatto è noto alla cittadinanza, assai opportunisticamente, le forze politiche di opposizione si erigono paladini di buona pratica amministrativa minacciando interpellanze, denunce, e così via.
Ho voluto porre la questione direttamente ad alcuni consiglieri dell’opposizione (FLI e UDC) i quali
mi hanno risposto che a loro non è permesso fare alcuna ispezione negli ambienti che ospitano le attività amministrative, loro possono solo fare un controllo delle carte: « Ernesto, – mi ha risposto il consigliere dell’UDC - la nostra forma di controllo deve avvenire sugli atti e sulle scelte ed abbiamo ampliamente contestato; non possiamo sostituirci a chi di dovere per i controlli sul personale, e credo obbiettivamente, non lo possa fare nemmeno un giornalista». Chiarimento questo parzialmente preciso perché nel TUEL è riconosciuto al consigliere comunale e provinciale un potere ispettivo che, oltre ad espletarsi nel controllo degli atti, dà «il diritto di ottenere dagli uffici rispettivamente, del comune e della provincia, nonché dalle loro aziende ed enti dipendenti tutte le notizie e le informazioni in loro possesso, utili all’espletamento del proprio mandato.»
mi hanno risposto che a loro non è permesso fare alcuna ispezione negli ambienti che ospitano le attività amministrative, loro possono solo fare un controllo delle carte: « Ernesto, – mi ha risposto il consigliere dell’UDC - la nostra forma di controllo deve avvenire sugli atti e sulle scelte ed abbiamo ampliamente contestato; non possiamo sostituirci a chi di dovere per i controlli sul personale, e credo obbiettivamente, non lo possa fare nemmeno un giornalista». Chiarimento questo parzialmente preciso perché nel TUEL è riconosciuto al consigliere comunale e provinciale un potere ispettivo che, oltre ad espletarsi nel controllo degli atti, dà «il diritto di ottenere dagli uffici rispettivamente, del comune e della provincia, nonché dalle loro aziende ed enti dipendenti tutte le notizie e le informazioni in loro possesso, utili all’espletamento del proprio mandato.»
Rimanendo in tema di reazioni da parte dell’opposizione alla denuncia del quotidiano Senzacolonne è particolarmente bislacca la posizione del consigliere Delli Fiori (SEL), parte dell’attuale maggioranza sino a qualche mese fa, che con un machiavellismo concettuale parla sul suo blog di buone idee e cattive pratiche. In altre parole salva capra e cavoli dicendo che l’ideazione dell’azienda speciale è stata giusta (periodo in cui il SEL faceva ancora parte della maggioranza) e che la messa in pratica (periodo in cui il SEL stava uscendo dalla maggioranza) è stata invece sbagliata. Ma il momento più importante del discorso del consigliere vendoliano sta nell’ammettere che pur essendo a conoscenza degli errori che si stavano facendo nella gestione dell’azienda speciale loro hanno preferito non parlarne né alla cittadinanza, né al proprio elettorato. «Errori –ammette Delli Fiori - che già ad ottobre SeL e i Riformisti e Democratici avevano denunciato al Sindaco e alla maggioranza (e forse il nostro errore più grande è stato quello di non rendere pubblico questo dibattito, di aspettare il Consiglio Comunale di febbraio per esternare il nostro distinguo)». E a fronte di questo silenzio di SEL, tra l’altro ammesso, fa ridere l’accusa che Delli Fiori rivolge ad un “qualcuno interno pronto a tutto pur di saziare il suo appetito di poltrone e potere!”. Come si può accusare qualcun altro di cupidigia quando non si chiariscono le ragioni della propria reticenza?
Da segnalare, tra le reazioni delle altre forze di opposizione riguardo il caso dell’azienda speciale, l’interrogazione urgente del gruppo PDL. Punto! Questa è l’opposizione politica di Latiano! Pronta a prendere posizione solo dopo che altri hanno denunciato errori e mancanze nella amministrazione della cosa pubblica. Incapace, perciò, di assolvere al mandato che i cittadini hanno loro delegato. A questo punto, comunque, mi sorge un dubbio: ma siamo sicuri che poi ai latianesi interessi davvero come viene amministrato il proprio paese?
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