La nostra amica Athena ha voluto condividere con noi un’acuta riflessione
“ Nessuno educa nessuno, nessuno si educa da solo, gli uomini si educano insieme con la mediazione del mondo. Ogni essere umano è situato in un contesto. Se gli si danno gli idonei strumenti culturali, egli riesce a leggere questo contesto e a modificarlo. Ma chi è interessato a perpetuare i consueti rapporti di potere, lavora affinché le classi subordinate rimangano condannate all’ignoranza “ ( Estratto da “ Pedagogia degli oppressi” Paulo Freire ).
Sacra verità quella espressa da Freire nell’opera succitata. Oggi i grandi potenti non fanno altro che cercare di “ perpetuare l’ignoranza” soprattutto in ambito politico e nei giovani. Ad oggi sono numerosissimi i giovani che si attivano per dar voce a chi giornalmente vive la cosiddetta “ crisi” sociale. Ma cos’è questa crisi?
Oramai la parola crisi è solo un termine da utilizzare in situazioni di circostanza da chi realmente in “ crisi” non è. Chi realmente vive la crisi, non ha neanche il tempo materiale per parlarne perché ogni giorno lotta per fronteggiarla rischiando magari il posto di lavoro ( se ha la fortuna di averlo ), oppure accettando condizioni di lavoro pietose con un salario bassissimo e così via. Ad oggi sono tanti i giovani che scendono ancora in piazza, spesso contro proposte di leggi inique anche se sanno che molto probabilmente la legge passerà lo stesso perché sono sempre i potenti a vincere! E ai giovani che scendono in piazza non rimane che l’illusione di cambiare il mondo e realizzare una “ democrazia culturale” come direbbe Freire. Ma quanti sono in realtà i giovani che scelgono di non piegarsi? Sono pochi, troppo pochi, forse pochissimi rispetto al resto che un po’ per noia, un po’ per comodità, un po’ per rassegnazione preferisce criticare il sistema senza però partecipare alle sorti della nostra democrazia. In questo modo non si fa altro che il gioco di chi “ dirige” la società. La mia proposta è questa: la tecnologia e la rete offrono oggi un potente strumento di comunicazione e di socializzazione, che può diventare un rivoluzionario veicolo di messaggi e idee importanti per il nostro futuro. Ma, ahimè, i social network sono sempre più spesso usati per pubblicare futili e ovvii link. Perciò basta con i link su Amy Winehouse (tanto per citarvi un esempio), esprimete la vostra visione del mondo, è già questa una forma per cambiare la realtà.
AthenaOramai la parola crisi è solo un termine da utilizzare in situazioni di circostanza da chi realmente in “ crisi” non è. Chi realmente vive la crisi, non ha neanche il tempo materiale per parlarne perché ogni giorno lotta per fronteggiarla rischiando magari il posto di lavoro ( se ha la fortuna di averlo ), oppure accettando condizioni di lavoro pietose con un salario bassissimo e così via. Ad oggi sono tanti i giovani che scendono ancora in piazza, spesso contro proposte di leggi inique anche se sanno che molto probabilmente la legge passerà lo stesso perché sono sempre i potenti a vincere! E ai giovani che scendono in piazza non rimane che l’illusione di cambiare il mondo e realizzare una “ democrazia culturale” come direbbe Freire. Ma quanti sono in realtà i giovani che scelgono di non piegarsi? Sono pochi, troppo pochi, forse pochissimi rispetto al resto che un po’ per noia, un po’ per comodità, un po’ per rassegnazione preferisce criticare il sistema senza però partecipare alle sorti della nostra democrazia. In questo modo non si fa altro che il gioco di chi “ dirige” la società. La mia proposta è questa: la tecnologia e la rete offrono oggi un potente strumento di comunicazione e di socializzazione, che può diventare un rivoluzionario veicolo di messaggi e idee importanti per il nostro futuro. Ma, ahimè, i social network sono sempre più spesso usati per pubblicare futili e ovvii link. Perciò basta con i link su Amy Winehouse (tanto per citarvi un esempio), esprimete la vostra visione del mondo, è già questa una forma per cambiare la realtà.
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