Quando, a giugno scorso, attraverso l’Albo pretorio on-line la cittadinanza fu informata dell’acquisto di una «fornitura e posa in opera di tende ignifughe presso alcune aule della scuola elementare "F. Errico"» (post Latiano, scuola Filippo Errico: ai sudditi sono state concesse le tende), pensai che l’amministrazione comunale di Latiano avesse comprato le tende a tutte le finestre dove queste mancassero, dove cioè non l’avessero precedentemente comprate i genitori. Invece no! Domenica, infatti, ho portato le mie bimbe a giocare in quel che resta del parco giochi dei giardini comunali. Alzando gli occhi alle finestre della scuola
elementare Filippo Errico ho visto che diverse aule si difendono ancora dai cocenti raggi del sole con i fogli di carta. Ho immaginato per un attimo una classe, una maestra e dei bambini chiassosi; poi ho immaginato che una bimba, la più sfacciata, chiedesse alla maestra: «maestra, perché l’aula della maestra Maria (nome di fantasia) e anche quella della maestra Rosa (altro nome di fantasia) hanno le tende e noi non ce l’abbiamo?». Ho immaginato la maestra superare l’imbarazzo con una bugia «a noi le stanno ancora fabbricando» oppure con una verità «sappi che i diritti, anche quelli di voi fanciulli non spettano a tutti; esiste la lotteria dei diritti che assegna le tende ai più “fortunati”, oppure ai più ricchi che con i loro soldi se le sono comprate». Credo che sia giunto il momento di dire la verità ai costituendi cittadini se vogliamo che la parola democrazia abbia ancora un significato.
elementare Filippo Errico ho visto che diverse aule si difendono ancora dai cocenti raggi del sole con i fogli di carta. Ho immaginato per un attimo una classe, una maestra e dei bambini chiassosi; poi ho immaginato che una bimba, la più sfacciata, chiedesse alla maestra: «maestra, perché l’aula della maestra Maria (nome di fantasia) e anche quella della maestra Rosa (altro nome di fantasia) hanno le tende e noi non ce l’abbiamo?». Ho immaginato la maestra superare l’imbarazzo con una bugia «a noi le stanno ancora fabbricando» oppure con una verità «sappi che i diritti, anche quelli di voi fanciulli non spettano a tutti; esiste la lotteria dei diritti che assegna le tende ai più “fortunati”, oppure ai più ricchi che con i loro soldi se le sono comprate». Credo che sia giunto il momento di dire la verità ai costituendi cittadini se vogliamo che la parola democrazia abbia ancora un significato.
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