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Evasione fiscale: il Consiglio Tributario un bluff che farà flop

Il governo Berlusconi, tra le misure anticrisi messe in atto, ha previsto per i comuni che hanno dato o che daranno vita ad un Consiglio Tributario, di poter beneficiare - in caso di accertata evasione fiscale - del 100% (precedentemente era del 33%) del danno erariale fatto dall’evasore. Il succitato consiglio, le cui modalità di istituzione e funzionamento sono decise dal Comune, avrebbe il compito di collaborare con l’Agenzia delle Entrata nella lotta all’evasione fiscale.
Quando, l’inverno scorso, proposi alla segreteria di un noto partito locale di affrontare il discorso del
 Consiglio Tributario, sperando di farlo inserire tra gli ordini del giorno di una qualche seduta del consiglio comunale, un “ultra suffragato” rappresentante del partito, scoprendo che si parlava di uno strumento per la lotta all’evasione fiscale, fu preso da un tale stato di agitazione che pareva un tarantolato. Ma appena costui si fu ripreso mi disse: «la lotta all’evasione lasciamola fare a chi sta a Roma; considera che proporlo per un eventuale adozione dal comune di Latiano, ci farebbe perdere consensi». Le parole del mio interlocutore –oltretutto politico navigato –mi fecero capire quanto, al di là delle parole di circostanza sull’evasione fiscale, la politica reale fosse lontana dal voler intraprendere una vera lotta all’evasione fiscale. È chiaro che l’attuale manovra del governo Berlusconi che ha innalzato la ricompensa ai comuni “collaborativi” nella lotta all’evasione non cambierà di certo le cose. È prassi oramai per chi va ad amministrare, specialmente a livello locale, cercare di crearsi o/e mantenersi un numero di voti che gli permetteranno in futuro la rielezione. Pertanto difficilmente costui adotterà o favorirà una misura, quale la lotta all’evasione fiscale, che se da una parte favorisce l’interesse generale, dall’altra nuoce agli interessi personali o del gruppo dei propri sostenitori. Per la stessa ragione (ma spesso anche per incapacità!) i politici locali amministrano nella modalità della “navigazione a vista”, senza produrre alcun progetto a medio o lungo termine che magari possa essere finanziato proprio con i fondi della lotta all’evasione.
Tornando al nostro Consiglio Tributario, Giovanni Trovati sul Sole 24 Ore fa notare che gli esempi messi in campo sinora sono davvero pochi e spesso si sono dimostrati solo dei “poltronifici”, che offrono «posti di potere locale». Alla luce di quanto visto è davvero fantascientifica l’ipotesi che la lotta all’evasione possa passare dal ConsiglioTributario, pertanto l’iniziativa del governo berlusconiano sarà l’ennesimo bluff che farà flop.

Commenti

Anonimo ha detto…
non posso che condividere pienamente! Complimenti al "politico" locale. Sammy
Anonimo ha detto…
in italia la parte marcia inizia dall'alto! Ti la capu nfitesci lu pesci!!!!
Si amministra solo per aumentare ancor di più il proprio potere...come se non ne hanno già abbastanza!!
Anonimo ha detto…
Sarei curioso di sapere almeno se il partito a cui Ti riferisci si tratta di uno di quelli che amministra al momento Latiano o uno dell'opposizione perchè è vero che ogni"politico"che si rispetti deve cercare di "salvaguardare"il proprio elettorato,ma su questo argomento ci sarebbe mooolto da guadagnare in termini di consensi.

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