L’altroieri, alla presenza del Presidente della CIA (Confederazione Italiana Agricoltura) della provincia di Brindisi Luigi D’Amico e dell’assessore provinciale al ramo Cosimo Pomarico, anche i sindaci della provincia di Brindisi hanno potuto sottoscrivere la «Carta di Matera»; un importante documento programmatico presentato dalla CIA per coinvolgere i comuni italiani nella costruzione di «un futuro con più agricoltura». La «Carta di Matera», attraverso la collaborazione e l’impegno tra le
amministrazioni locali e le associazioni di agricoltori, pone in essere quattro importanti elementi per le sorti della nostra agricoltura:
amministrazioni locali e le associazioni di agricoltori, pone in essere quattro importanti elementi per le sorti della nostra agricoltura:
- Valorizzazione dell’attività agricola in tutte le sue forme
- Salvaguardia del terreno agricolo
- Diffusione dei servizi per le aziende ed i territori rurali: semplificazione dei rapporti con le amministrazioni locali
- Valorizzazione del rapporto cibo territorio
La Carta è stata sottoscritta dai sindaci di Cisternino, Fasano, Oria e dagli assessori al ramo di Torre S.S., Mesagne, San Vito dei Normanni, San Pancrazio s. e San Donaci. Tra gli assenti è figurata l’amministrazione comunale di Latiano. Al momento non sappiamo se la sottoscrizione del documento da parte del sindaco avverrà in un secondo tempo; comunque mancare questi appuntamenti da parte del Sindaco o dell’assessore all’agricoltura non è incoraggiante per i concittadini che operano nel settore. Oltretutto il primario risulta essere un importante settore - se non il più importante - dell’economia latianese. Perplessità sorgono poi, se si confronta con l’impegno che, invece, questa amministrazione ha dimostrato verso l’edilizia, con la promozione di ambigui progetti di lottizzazione.
“Occorre dare stabilità ad un positivo rapporto fra Amministrazioni locali ed agricoltori – si legge nella «Carta di Matera» - valorizzando le funzioni, le peculiarità e le opportunità di servizio che questi offrono. Con essi occorre stabilire rapporti, stipulare accordi, definire indirizzi di lavoro, concordare programmi di attività, lavorare insieme per l’attuazione di politiche sul territorio a favore di tutta la collettività. A questo compito sono chiamati solidalmente agricoltori e Amministrazioni locali, perché ciascuno nel proprio ambito può contribuire allo sviluppo e al benessere del Paese”. Speriamo che almeno questo messaggio venga letto dai nostri amministratori e funga loro da monito affinché pongano l’agricoltura tra le priorità della loro agenda politica.
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