«Ragazzi si cambia!» pare essere il grido che riecheggia nelle direzioni e negli studi della Rai. Infatti, dopo la cacciata di Santoro, è toccato ad Emanuela Falcetti ad “essere invitata” a lasciare l’azienda radiotelevisiva di Stato. È chiaro che in un periodo come questo, in cui anche le piazze d’Europa si riempiono di indignatos pronti allo scontro col regime, pretendere –come faceva la Falcetti
- di dare le «Istruzioni per l’uso» sui diritti dei cittadini in tema di occupazione, sanità, informazione, scuola, fisco sia assolutamente da evitare: manca solo che gli italiani si accorgano di avere dei diritti e la frittata è fatta! Comunque sono in bilico anche i contratti di Floris, Dandini e Gabanelli; neanche su «Che tempo che fa» tira un buon vento.
- di dare le «Istruzioni per l’uso» sui diritti dei cittadini in tema di occupazione, sanità, informazione, scuola, fisco sia assolutamente da evitare: manca solo che gli italiani si accorgano di avere dei diritti e la frittata è fatta! Comunque sono in bilico anche i contratti di Floris, Dandini e Gabanelli; neanche su «Che tempo che fa» tira un buon vento.
In ogni caso sono andato sul sito della Rai per sapere cosa dovrò ascoltare al posto della Falcetti mentre faccio i miei cinquantasei chilometri in macchina per raggiungere il lavoro. Ebbene, il nuovo programma in onda da lunedi su Radio1 dalle sei alle sette del mattino sarà «Hello, Italia! La sveglia di radio uno». Peccato che per me la sveglia suoni alle cinque e mezzo perché - ho scoperto grazie alla Falcetti - l’Amministrazione Pubblica per cui lavoro mi nega il diritto al Mobility Manager, ma questa è un’altra storia!
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