Sabato 18 giugno piazza Umberto I “ha parlato arabo” ospitando la Festa dell’Amicizia Magrebina, nata dalla collaborazione tra l’Amministrazione Comunale, la Pro Loco e l’Associazione marocchina localeالأمل (LA SPERANZA). Per l’occasione la comunità immigrata ha allestito diversi stand per la vendita di prodotti artigianali marocchini e per la degustazione di piatti tipici. Gli amici marocchini non hanno fatto mancare la musica che, aiutata dall’afoso scirocco, ha riprodotto quell’atmosfera esotica propria
del Marocco: terra stretta tra deserto e mare. Alla manifestazione è intervenuta la scrittrice Hafida Faridi che ha presentato il libro “Quando il silenzio parla”
del Marocco: terra stretta tra deserto e mare. Alla manifestazione è intervenuta la scrittrice Hafida Faridi che ha presentato il libro “Quando il silenzio parla”
L’iniziativa, senza precedenti per Latiano, è sicuramente da considerare un passaggio importante verso l’integrazione tra popoli. È chiaro che il cammino non è tanto semplice e, pure la concessione della piazza per la festa di una comunità straniera, potrebbe essere interpretata in modo errato dai concittadini; non è un caso infatti che, precedentemente, manifestazioni del genere non siano state mai organizzate. Pertanto va riconosciuto all’Amministrazione Comunale, oltre al merito, anche una buona dose di sano coraggio, perché azzardare un dialogo di questo tipo è anche una scommessa che, a ragione, va fatta. In questa direzione vanno interpretate le parole del Sindaco, dott. Antonio De Giorgi, che ha voluto sottolineare più volte la volontà di tenere la mano tesa verso i «fratelli marocchini», volendo dimostrare, quasi simbolicamente, quanto sbagliato sia quel senso di paura che si ha nei confronti del diverso; ed il passo dalla paura all’odio è spesso assai breve. «Il dialogo aiuta enormemente a risolvere i conflitti. L’odio crea solo altro odio […] Il cammino è lungo e spesso tutto da inventare» ci ha lasciato in eredità Tiziano Terzani e sono profondamente convinto che l’evento di sabato sera è un passo importante fatto proprio nel cammino di cui ci parla Terzani.
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