Da qualche mese per le vie di Latiano si vedono due ragazze, versione veline una bionda ed una bruna, che, afferrate ad un grosso camion della nettezza urbana, si occupano della raccolta dei rifiuti. L’immagine, oltre ad essermi familiare, m’è parsa il segno di un cambiamento o meglio di un processo che davvero sta aprendo la strada alla reale emancipazione femminile anche nel mio “lento” paese. Un tempo e in parte ancora oggi, i lavori umili destinati alle donne si svolgevano in luoghi lontani come le campagne o in luoghi strettamente privati (domestica). Mai una donna fabbro, mai una donna calzolaio,
mai una donna muratore o intonachista, tanto per fare degli esempi. Questo non avveniva e in parte ancora oggi non avviene, non perché le donne non sono capaci – ne ho conosciute alcune a bordo delle navi che nonostante il mare in tempesta sono molto più reattive dei colleghi maschietti- ma perché si offendeva l’onore del maschio, fosse egli un padre, un marito, un fidanzato. Per cui anche nei lavori umili non tutto era accessibile alle donne. Oggi l’immagine di queste due ragazze, è sicuramente l’avvento di un’era di modernità e l’esempio importante di emancipazione femminile. Queste due ragazze oltre ad eguagliare il maschio si sono liberati del giogo di una società maschilista che nasconde le donne che svolgono i lavori umili. La prima volta che ho visto le due “spazzine” attendevo alla fermata il pullman per Lecce con degli studenti e tra loro alcune ragazze sghignazzavano alla vista delle due “netturbine”; ho pensato che, nonostante i libri che avrebbero potuto leggere, e gli studi che avrebbero potuto fare, difficilmente loro avrebbero raggiunto un traguardo, in termini di emancipazione, che invece le due graziose operatrici ecologiche hanno raggiunto.
mai una donna muratore o intonachista, tanto per fare degli esempi. Questo non avveniva e in parte ancora oggi non avviene, non perché le donne non sono capaci – ne ho conosciute alcune a bordo delle navi che nonostante il mare in tempesta sono molto più reattive dei colleghi maschietti- ma perché si offendeva l’onore del maschio, fosse egli un padre, un marito, un fidanzato. Per cui anche nei lavori umili non tutto era accessibile alle donne. Oggi l’immagine di queste due ragazze, è sicuramente l’avvento di un’era di modernità e l’esempio importante di emancipazione femminile. Queste due ragazze oltre ad eguagliare il maschio si sono liberati del giogo di una società maschilista che nasconde le donne che svolgono i lavori umili. La prima volta che ho visto le due “spazzine” attendevo alla fermata il pullman per Lecce con degli studenti e tra loro alcune ragazze sghignazzavano alla vista delle due “netturbine”; ho pensato che, nonostante i libri che avrebbero potuto leggere, e gli studi che avrebbero potuto fare, difficilmente loro avrebbero raggiunto un traguardo, in termini di emancipazione, che invece le due graziose operatrici ecologiche hanno raggiunto.
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