La mia povera nonna gestiva un forno, il quale era posto in una abitazione dai grandi stanzoni e da un esteso giardino, in cui veniva stivata la legna per il forno. La casa della nonna rispondeva a canoni progettistici di oltre un secolo fa e si sa allora i locali igienici venivano posti, in termini di importanza, appena dopo la stalla del cavallo. Perciò il locale igienico era rappresentato da un grosso buco, che chiamavamo “fossa”, scavato in un angolo del giardino. Ma verso la metà degli anni 70 anche la nonna inserì nella struttura della sua casa un nuovo locale che sostituì la “ fossa” e orgogliosamente lei mostrava alle sue amiche la nuova opera dicendo: «m’ogghiu fattu lu gabinettu!».
Ora, ogni volta che sento la parola «gabinetto», anche se non è riferita ai locali igienici, ho un flashback che mi riporta indietro nel tempo a casa della nonna.
Questa rievocazione mi è successa anche oggi quando, leggendo l’articolo di Franco Giuliano “Record a Latiano «3 sindaci» in Comune (2 ex come esperti). Costo: 73mila euro”, ho scoperto che anche il nuovo Sindaco di Latiano, Antonio De Giorgi, si è dotato di un Gabinetto. Ben distante dal gabinetto della nonna, quello del Sindaco, che costerà 73 mila euro l’anno (365mila euro nei 5 anni), avrà l’arduo compito di dare a costui quei consigli amministrativi necessari a svolgere l’impegno di primo cittadino . Definisco “arduo” tale compito per il fatto che il Sindaco è già un esperto commercialista, per cui un valore aggiunto nel campo amministrativo gli può solo venire da personalità di elevate capacità e di comprovata esperienza nel settore, tipo docenti universitari. Invece il sindaco ha costituito il suo gabinetto con tre ragionieri Latianesi: due pensionati ed un più giovane sindacalista. I tre sono rispettivamente Giovanni Papadia , Antonio Papadia e Giuseppe di Leo. Nei loro curricula non è rinvenibile alcuna specifica ragione per la quale il Sindaco necessiti dei consigli dei tre. Ricordo però, che, durante la campagna elettorale, sia Antonio Papadia che Giuseppe di Leo facevano parte dell’entourage della coalizione del Sindaco; può essere che, in tale occasione, il Sindaco abbia riconosciuto in loro peculiari capacità, a noi ignote, necessarie anche ad un noto commercialista come lui per amministrare Latiano. Altrimenti per quale ragione il sindaco li ha assunti? A questo punto è bene che il sindaco De Giorgi spieghi ai concittadini, che dovranno pagare gli stipendi di questi tre signori, le ragioni che lo hanno spinto a sobbarcarci anche quest’altra spesa.
Risulta strano che, durante la lunga campagna elettorale, il candidato De Giorgi non abbia mai parlato di un eventuale consiglio di esperti, e neanche da sindaco ha mai fatto trapelare ai cittadini le intenzione di costituirne uno.
Quali sono le ragioni di tanta riservatezza? Forse sono da ricercare nella parola «gabinetto» che invita il sindaco ad una certa discrezione nel farne parola. Quindi, a questo punto, può essergli utile l’esempio di mia nonna che, nonostante il suo «gabinetto» fosse di natura diversa da quello del Sindaco, amava dire a tutti orgogliosamente «m’ogghiu fattu lu gabinettu».
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Baldovino