Nell’analizzare il voto per il rinnovo della giunta comunale (ma anche di quella regionale) mi è tornato in mente l’aneddoto, tratto da Mistero Buffo del Nobel Dario Fo, Moralità del cieco e dello storpio. La storiella, in sintesi, parla di un cieco ed uno storpio che si incontrano mentre chiedono l’elemosina. Entrambi accordano una sorta di cooperazione in cui il cieco trasporterà sulle spalle lo storpio, che, avendo la vista, guiderà il cieco. La collaborazione impietosisce la gente che aumenta le donazioni ai due. Un bel giorno il cieco sente delle voci e chiede allo storpio, che si continua a portare sulle spalle, cosa stesse succedendo; questo gli dice che sta passando di lì Gesù
e che la gente gli si sta affollando attorno per ricevere il miracolo. A questo punto anche il cieco s’appresta ad avvicinarsi per ricevere il miracolo, mentre lo storpio, in pieno disaccordo, gli dice che bisogna scappare via, presagendo che a miracolo ricevuto saranno costretti ad andare a lavorare, e non potranno più «prendere gabelle…. gabbare coglioni». La storiella, termina coi due che ricevono il miracolo di cui l’unico felice è il cieco, anche perché non trasporterà più sulle spalle lo storpio, mentre quest’ultimo si angoscia per aver perso il “privilegio di essere storpio”, che gli permetteva di vivere senza lavorare.
e che la gente gli si sta affollando attorno per ricevere il miracolo. A questo punto anche il cieco s’appresta ad avvicinarsi per ricevere il miracolo, mentre lo storpio, in pieno disaccordo, gli dice che bisogna scappare via, presagendo che a miracolo ricevuto saranno costretti ad andare a lavorare, e non potranno più «prendere gabelle…. gabbare coglioni». La storiella, termina coi due che ricevono il miracolo di cui l’unico felice è il cieco, anche perché non trasporterà più sulle spalle lo storpio, mentre quest’ultimo si angoscia per aver perso il “privilegio di essere storpio”, che gli permetteva di vivere senza lavorare.
Esaminando il risultato elettorale credo che, a Latiano, gli elettori votino con lo stesso stato d’animo dello storpio di Fo. Il tanto auspicato rinnovamento dei rappresentanti politici non è avvenuto, anzi a pieni voti sono stati riconfermati gli stessi. Inoltre i rari casi di novità non sono altro che manovre di vecchi volponi che hanno trovato fatui individui, penosamente ambiziosi, da inserire nella futura partita amministrativa, attraverso cui potranno avere un ruolo e ottenere vantaggi personali.
L’elettore latianese, dicevamo, ha scelto con piena consapevolezza di rimanere “storpio”. D’altronde immaginate come s’arrabbierebbero i miei compaesani se con la prossima giunta comunale non potessero più parcheggiare in via Roma o sui marciapiedi, se non potessero continuare a costruire abusivamente, se fossero costretti ad abbassare il pavimento del proprio garage invece di fare sui marciapiedi quei pericolosi scivoli, se in via Francavilla gli togliessero la comodità di parcheggiare nei pressi dei bar o dei negozi nonostante i pedoni rischiano di essere investiti dai pullman, se…..
Nella storiella di Fo alla fine il miracolo arriva nonostante il disprezzo dello storpio; a Latiano invece il “miracolo elettorale” non arriva nonostante ce ne sia tanto bisogno.
Commenti
Questo consiglio sembra avere il doppio svantaggio di essere, da un lato rappresentato da giovani, i cui detrattori dichiarano incompetenti a priori e dall'altro che questi stessi giovani siano solo segnaposto di vecchie volpi.
Neanche si arroga il diritto di giudicare cose che non siano parole, opere od omissioni...
Io li lascerei lavorare, sta alla nostra coscienza civile criticare eventuali storture amministrative, anche severamente se sarà necessario.
ps. La mia ultima frase in realtà era "Neanche dio..."