Chissà se in questi giorni rappresentanti della giunta comunale di Latiano torneranno negli studi di TRCB a dirci che ciò che era stato promesso, sull’edilizia scolastica, durante la scorsa campagna elettorale, dall’emittente televisiva in parola, non può essere più realizzato perché i 275.708€, che la Regione aveva destinato per la scuola Filippo Errico, non ci sono più.
L’assessore regionale al diritto allo studio, Gianfranco Viesti ci fa sapere che, purtroppo, a causa della finanziaria 2009 di Berlusconi, la Regione Puglia ha avuto quasi due milioni di euro in meno. Ma la comunicazione politica, che ha imparato molto dalla comunicazione religiosa, attraverso le parole dello stesso Viesti ci fa sapere che non tutte le speranze sono perdute. Si attende infatti lo sblocco, da parte del governo Berlusconi, dei fondi FAS che - secondo l’assessore - dovrebbero permettere il finanziamento dei lavori di quegli edifici attualmente esclusi.
In qualità di cittadino questa tiritera sulla messa in sicurezza degli edifici scolastici se non fosse per gli incidenti di San Giuliano di Puglia, di Torino, di L’Aquila, mi farebbe ridere; ma i tragici episodi in parola e il fatto che in quelle scuole (divenute paradossalmente dannate) ci lasciamo i nostri figli, se non piangere, ci deve almeno far riflettere.
Quest’anno assieme al Senatore Caforio abbiamo reso pubblico lo stato di fatiscenza in cui versano le scuole di Latiano (vedi http://www.youtube.com/watch?v=pNb8gDoqkJY ), e grazie alla “forza” di un parlamentare si è riusciti ad interessare gli istituti preposti al controllo. Ma ora mi chiedo: tutto questo a cosa è servito? La nostra “brava” classe politica e gli istituti di controllo sulla sicurezza si rendono minimamente conto quale indescrivibile dolore comporta un incidente che colpisce un figlio?
Queste constatazioni sono dolorose, ma vanno fatte, perché il peggio venga evitato. A metà settembre riporteremo i nostri figli nelle scuole, e voialtri genitori chiedetevi guardando le macchie di umido al soffitto, le porte sgangherate, le ante delle finestre tenute ferme da fasce di legno inchiodate, la presenza di barriere architettoniche per disabili, se è il posto idoneo per i vostri figli. Se pensate che non lo sia iniziate a pensare a come cambiare le cose. Perché oramai la politica e altre istituzioni hanno dimenticato che il loro principale dovere è la tutela del cittadino, specialmente se questo è un bambino o un disabile.
P.S. un pomeriggio ascoltando una trasmissione alla radio mi colpì una frase di un professore: «è giunto il tempo in cui i genitori devono smettere di preoccuparsi per iniziare ad occuparsi dei figli »
L’assessore regionale al diritto allo studio, Gianfranco Viesti ci fa sapere che, purtroppo, a causa della finanziaria 2009 di Berlusconi, la Regione Puglia ha avuto quasi due milioni di euro in meno. Ma la comunicazione politica, che ha imparato molto dalla comunicazione religiosa, attraverso le parole dello stesso Viesti ci fa sapere che non tutte le speranze sono perdute. Si attende infatti lo sblocco, da parte del governo Berlusconi, dei fondi FAS che - secondo l’assessore - dovrebbero permettere il finanziamento dei lavori di quegli edifici attualmente esclusi.
In qualità di cittadino questa tiritera sulla messa in sicurezza degli edifici scolastici se non fosse per gli incidenti di San Giuliano di Puglia, di Torino, di L’Aquila, mi farebbe ridere; ma i tragici episodi in parola e il fatto che in quelle scuole (divenute paradossalmente dannate) ci lasciamo i nostri figli, se non piangere, ci deve almeno far riflettere.
Quest’anno assieme al Senatore Caforio abbiamo reso pubblico lo stato di fatiscenza in cui versano le scuole di Latiano (vedi http://www.youtube.com/watch?v=pNb8gDoqkJY ), e grazie alla “forza” di un parlamentare si è riusciti ad interessare gli istituti preposti al controllo. Ma ora mi chiedo: tutto questo a cosa è servito? La nostra “brava” classe politica e gli istituti di controllo sulla sicurezza si rendono minimamente conto quale indescrivibile dolore comporta un incidente che colpisce un figlio?
Queste constatazioni sono dolorose, ma vanno fatte, perché il peggio venga evitato. A metà settembre riporteremo i nostri figli nelle scuole, e voialtri genitori chiedetevi guardando le macchie di umido al soffitto, le porte sgangherate, le ante delle finestre tenute ferme da fasce di legno inchiodate, la presenza di barriere architettoniche per disabili, se è il posto idoneo per i vostri figli. Se pensate che non lo sia iniziate a pensare a come cambiare le cose. Perché oramai la politica e altre istituzioni hanno dimenticato che il loro principale dovere è la tutela del cittadino, specialmente se questo è un bambino o un disabile.
P.S. un pomeriggio ascoltando una trasmissione alla radio mi colpì una frase di un professore: «è giunto il tempo in cui i genitori devono smettere di preoccuparsi per iniziare ad occuparsi dei figli »
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ciao Massimo