Il disastro accorso nei giorni scorsi nelle zone della Lunigiana e delle Cinque Terre, dove hanno perso la vita sette persone, mentre altri sei risultano a tutt’oggi dispersi, impone un’analisi profonda, quanto necessaria, sulla tutela dell’ambiente e del territorio. È alquanto esplicativa la nota del Wwf che ha parlato di «tragedia annunciata», denunciando l’assenza sul territorio di un presidio per attuare misure preventive al dissesto idro-geologico. Pertanto non serve a nulla il fatalismo di circostanza che vede una natura nemica lanciare “bombe d’acqua” sugli umani, ma occorre ricercare nei comportamenti degli uomini le cause di questi disastri, riepilogabili nelle seguenti tre ragioni: